Se non è crisi questa. Passi per la botta con il Cagliari, che sarà colpa della sorpresa con l’ultima in classifica, della giornata storta, delle stelle. Ma ripetersi così, e farsi addirittura umiliare dalla Fiorentina più bella della stagione, non può essere un caso, non più (chissà poi perché tanti giocano la più «bella» della stagione contro l’Inter). E la parola crisi, fino a oggi incombente, esplode in tutta la sua potenza. L’Inter è in crisi ben oltre lo 0-3 inflitto da Babacar, Cuadrado e Tomovic. L’Inter non ci capisce più niente, non ha idee, gambe, gioco, fiducia in se stessa. Neanche Mazzarri – per la prima volta k.o. due volte di fila in campionato con i nerazzurri – sembra aver le idee chiare: soprattutto nel frullatore tattico del secondo tempo, quando anche in tribuna ci si interroga sull’effettivo modulo dei nerazzurri e non c’è risposta univoca (4-2-2-2? 4-1-3-2?), si capisce tutta l’improvvisazione. Ma non è tutta colpa sua: anche se è probabile che sarà lui quello a pagare, non subito magari, se non arriva la scossa.
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La Gazzetta: Fiorentina-show, Inter umiliata
Se non è crisi questa. Passi per la botta con il Cagliari, che sarà colpa della sorpresa con l’ultima in classifica, della giornata storta, delle stelle. Ma ripetersi così, e …
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Da dove cominciare l’inevitabile processo? Scegliamo una strada: l’incapacità di reagire, che spiega parecchie cose. Vecchi discorsi, ma con questi nerazzurri sempre attuali. Nel calcio moderno si replica al 2-0 con organizzazione, tattica, «mente», oltretutto quando mancano 70’ alla fine: «ragazzi, riorganizziamoci», direbbe qualcuno. Niente che appartenga all’Inter di oggi. Mentre la Fiorentina si distende che è un piacere nel suo originalissimo 4-3-1-2, l’Inter al massimo si chiede con apprensione «e adesso a chi passiamo il pallone?». Originalissimo, si diceva, e non solo perché Montella azzecca le mosse. Fa fuori Valero perché con Kurtic annulla il già annullato di suo Kovacic, aggiungendo agonismo a una mediana dove tutti danno del «tu» al pallone. E poi, dopo il «finto 9», s’inventa la «finta seconda punta», cioè Cuadrado, nominalmente partner di Babacar, in realtà fenomeno a tutto campo e devastante qualunque fosse la sua rampa di lancio. Le incursioni di Aquilani, il movimento tra le linee di Fernandez, la concentrazione di Tomovic e Rodriguez rendono ancor più complicato il lavoro dell’Inter.
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Fabio Licari - La Gazzetta dello Sport
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