La moviola nel calcio può attendere. E forse, come Godot, non arriverà mai a dirimere questioni e polemiche. L'apertura dell'International Board alla tecnologia sul gol-non gol sembra al momento l'eccezione che conferma la regola. E la regola da anni è una: il fattore umano (gli arbitri per intenderci) fa parte del gioco, sbagli compresi. L'opinione pubblica, invece, vorrebbe nel Terzo millennio una apertura alla moviola in campo. La Gazzetta ha ipotizzato di utilizzarla in tre situazioni: gol fantasma (esordio in Giappone nel Mondiale per club e poi altro test in Brasile con la Confederations Cup, ci sarà anche l'Italia), condotta violenta (tipo Zidane-Materazzi) e il fuorigioco per evitare altri casi Bergessio. Nel primo caso c'è già l'okay, nel secondo non è da escludere che se ne parli in futuro, sul terzo lo sbarramento è totale: da Braschi a Petrucci, passando per Abete.
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La Gazzetta: Dibattito sulla moviola in campo
La moviola nel calcio può attendere. E forse, come Godot, non arriverà mai a dirimere questioni e polemiche. L’apertura dell’International Board alla tecnologia sul gol-non gol sembra al momento l’eccezione …
Il no di Braschi
Il designatore ha spiegato perché è inutile discutere sul fuorigioco, specie quando si parla di centimetri. Non solo, le argomentazioni portate sono un «no» indiretto anche alla moviola: «Per valutare il fuorigioco bisogna cogliere il momento esatto del passaggio. Chi ci assicura che il fotogramma tv immortala quell'istante? Basta uno in meno o in più e tutto cambia. Parliamo di centimetri. Quindi si dovrebbe mettere un sensore nel pallone che stabilisca senza dubbi l'attimo esatto. E mi sa che stiamo parlando di fantascienza... Quando un assistente è chiamato a decidere su distanze minime spesso lavora d'esperienza: fare le pulci è inutile. Bisogna capire che episodi come quello di Abate a San Siro o Bendtner a Catania non sono errori. Diverso è il caso di Bergessio: quella è una svista grave, di solito non le facciamo».
Petrucci e Abete
Il presidente del Coni, Gianni Petrucci, rincara: «La tecnologia non mi può piacere dal momento che non c'è. La moviola non è possibile, quando sarà permessa si studierà come applicarla perché pure allora ci saranno discussioni. Per il gol fantasma la Figc ha introdotto gli arbitri di porta. Cosa altro deve fare? Sta facendo il massimo con costi notevoli. Le società si mettano tranquille: devono rifare la governance e rieleggano i presidenti e non alzino la voce, non mettono paura a nessuno. Non solo, certi giudizi sulla giustizia sportiva formata da giudici da dopolavoro è meglio ritirarli. Ci sono seri professionisti: hanno agito ad alto livello avendo grandi responsabilità anche nella vita civile. Suggerirei un passo indietro ai presidenti: dovrebbero essere più umili. Il calcio non è l'Eden». Pensiero condiviso dal presidente della Figc, Giancarlo Abete. «La giustizia sportiva è di qualità: è in mano a professionisti. Dissenso legittimo purché ci sia il rispetto dei giudici».
Da Fifa e Uefa opposizioni tecniche e politiche alla moviola, ma ricordate Zidane e la Confederations?
Replay: gli ostacoli di Blatter e Platini, ma è già stato usato. Intanto una cosa: con Blatter e Platini ai vertici del calcio mondiale, per la moviola in campo non c'è speranza. Bene sapere che, al momento, trattasi di semplice teoria o discorso da bar. Bene ricordare che per una svolta servirebbe, prima, un cambio politico storico del quale ben pochi sembrano convinti (il presidente Fifa ha rivinto con il 92% dei voti, quello Uefa per acclamazione, le prossime elezioni sono nel 2015). E che l'unica concessione alla tecnologia sono gli strumenti (occhio di falco e goalref) per il gol fantasma. Almeno finché Blatter sarà il boss Fifa. Se Platini ne prenderà il posto — Blatter permettendo — potremmo aspettarci addirittura un passo indietro.
Perché «no» alla tecnologia?
I due leader sono d'accordo nel non infrangere la «sacralità» del calcio. Le loro obiezioni più frequenti? 1) Il calcio non ha il tempo effettivo come il basket: come recuperare le interruzioni necessarie per mettersi davanti al video? Il gol non gol è passato perché garantisce, almeno sulla carta, la risposta in meno di un secondo. 2) Il calcio è un flusso. Mettiamo il caso limite: palla che sbatte sulla traversa e non si capisce se sia entrata o no; l'azione prosegue e la squadra che si difendeva va poi in gol. Che cosa fare? Andare al video, annullare la seconda rete e convalidare la prima? Surreale. 3) Il video riduce l'autorità dell'arbitro, unico che può/deve decidere in campo.
Moviola e potere
Tra altre spiegazioni sociologiche (neanche la società è perfetta), antropologiche (il calcio piace perché resta lo stesso) e romantiche (decide l'uomo), di sicuro ce n'è una politica: la moviola toglie potere. Fosse stato per lui, Blatter non si sarebbe mai fatto coinvolgere nella storia della tecnologia sul gol fantasma. Poi la reazione violenta dell'opinione pubblica alla rete (non vista) dell'inglese Lampard, al Mondiale 2010, è stata come una folgorazione sulla via di Damasco. E infatti la tecnologia è stata approvata.
Tutti i problemi
I problemi, in realtà, ci sono. E parecchi. 1) Chi giudica? L'arbitro chiamato al monitor o un giudice allo stadio in contatto audio con lui (come nel rugby)? 2) In che situazioni? Tutti i casi dubbi è impossibile: ci si dovrebbe limitare a falli da rigore, gol fantasma, fuorigioco, gioco violento. E se qualcuno dicesse: perché non la punizione dal limite? Il rugby giudica soltanto le mete dubbie; il basket il tiro (o il fallo) allo scadere, il canestro da 2/3 punti, se un giocatore è uscito dal campo, a chi tocca la rimessa. 3) Come si applica? C'è un dubbio in area, rigore o no? Si ferma il gioco? E se poi non è rigore che si fa, palla a due? 4) Chi produce le immagini? Un'agenzia indipendente, diversa dalle tv? 5) La tecnologia: sicuri — vedi il fuorigioco — che il «frame» tv dell'attimo della partenza del cross sia quello giusto? 6) E se l'immagine non chiarisse? Succede anche nelle varie moviole tv.
Moviola nascosta
Siamo sinceri: la moviola è già stata applicata, in silenzio. Al Mondiale 2006, per la testata di Zidane. E in Confederations 2009 quando Webb prima assegnò un angolo e poi rigore ed espulsione, per fallo di mano, in Egitto-Brasile dopo evidente imbeccata audio in 40". Il giorno dopo Blatter proibì il monitor in campo al quarto uomo. Tutto chiaro?
La Gazzetta dello Sport
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