stampa

La Gazzetta dello Sport: DDV e un livore ancora profondo verso Prandelli

Da ieri, inevitabilmente, bisogna chiedersi chi stia più sul gozzo a Diego Della Valle tra John Elkann, Sergio Marchionne e Cesare Prandelli. E francamente, pur ricordando le polemiche che accompagnarono …

Redazione VN

Da ieri, inevitabilmente, bisogna chiedersi chi stia più sul gozzo a Diego Della Valle tra John Elkann, Sergio Marchionne e Cesare Prandelli. E francamente, pur ricordando le polemiche che accompagnarono gli ultimi mesi di convivenza alla Fiorentina, stupisce che dopo quattro anni il patron viola abbia colto al volo la prima occasione per bastonare il suo ex allenatore. Ovviamente, il fallimento della spedizione azzurra e la successiva, in effetti immediata, emigrazione in Turchia del buon Cesare, gliel’hanno fornita su un piatto d’argento. Ma quanto livore, e solo in parte giustificato dal tiro al Prandelli che negli ultimi giorni pare diventato lo sport nazionale. (...)

Tanto livore deve avere radici profonde, e ritrovarle non è stato difficile. Bisogna risalire al marzo 2010, quando tra Della Valle e Prandelli volarono i primi e definitivi stracci, talmente pesanti che decretarono l’addio a Firenze e, evidentemente, un rancore che ieri è ritornato in tutta la sua violenza. Per farla breve, la storia andò così: erano mesi che i giornali pronosticavano un passaggio di Prandelli (e giocatori) alla Juve, un bel giorno Della Valle decise di metterci un punto ma lo fece a mezzo stampa, invitando il suo allenatore a rispettare il contratto (sarebbe scaduto un anno dopo) e a smentire le trattative con i bianconeri; Prandelli non la prese bene e alla prima conferenza chiese urbi et orbi se dopo le parole del suo patron dovesse ritenersi esonerato, aggiungendo che sarebbe rimasto volentieri alla Fiorentina se fosse partito il progetto della Cittadella viola, come da accordi. Di lì a poco finì la stagione (senza Cittadella), Prandelli salutò, firmando per la Nazionale, e Della Valle attese novembre prima di svelare altri piccanti particolari: «Mi chiamò il proprietario della Juve per dirmi che Prandelli trattava con Bettega per andare a Torino...». Il neo c.t. rispose a stretto giro di posta («Andrea Della Valle conosce la verità e la racconti, sono amareggiato»), i botta e risposta finirono lì ed ecco spiegata tanta acredine.

La Gazzetta dello Sport