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La Fiorentina pretende equità di trattamento

La linea dettata dal club e gli esempi fatti da Montella agli arbitri (COMM.)

Redazione VN

La Gazzetta dello Sport parla della linea scelta dalla Fiorentina e dalla famiglia Della Valle a proposito del trattamento arbitrale da parte degli arbitri. La prima decisione è stata di non rimarcare il rigore non dato. «Un errore, può capitare». Un segnale di distensione anche se la società viola terrà gli occhi bene aperti sul fronte arbitrale. Quello che invece gli azionisti di maggioranza pretendono è che le regole siano uguali per tutti. L’espulsione di Pizarro è figlia di un’interpretazione rigida del regolamento. Perché con altri giocatori non è stato tenuto lo stesso metro? Montella lunedì scorso a Milano nell’incontro avuto (insieme con i capitani e gli allenatori delle altre squadre) con il designatore Braschi e il gruppo degli arbitri aveva affrontato proprio questo tema. Aveva anche fatto degli esempi. Indicando Balotelli, il suo amico Totti, un altro suo grande amico come De Rossi e altri giocatori. Ad alcuni è permesso l’uso incondizionato del vocabolario, con altri basta una parola per beccarsi il rosso diretto. Anche il Palazzo - scrive la rosea - non spaventa la società viola che, dopo un periodo di polemica assenza, è tornata a fare «politica» creando alleanze importanti. L’idea resta quella presentata a suo tempo da Diego Della Valle e cioè quella di creare una Consob del calcio che sia al di sopra delle parti. E che difenda tutti i club di Serie A allo stesso modo. Ci vorrà tempo. Ma il presidente operativo viola Cognigni sta stringendo rapporti ad alto livello proprio per provare a cambiare l’attuale Lega di A.