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La Fiorentina guarda a est: dentro o fuori

Battere il Lech per riavvicinarsi all'Europa

Redazione VN

Nebbia fitta e temperatura da pieno inverno, ma la Fiorentina formato Sousa è «calda». E carica. Passa da Poznan l’avventura internazionale dei viola che a metà del gironcino dell’Europa League sono incredibilmente arenati all’ultimo posto. Due sconfitte in casa (Basilea e appunto Lech Poznan) e una vittoria in trasferta (Belenenses) sono un computo poco incoraggiante e insufficiente, ma nessuno in casa viola osa mettere in conto di chiudere in fretta la galoppata per l’Europa. Anzi. Così, nel nebbione polacco, stasera (ore 21.05), la Fiorentina sarà obbligata a riprendere la strada giusta e riconquistare quello che è andato perso per strada nei match al «Franchi».

L'impresa può sembrare di quelle non facili, ma l’ottimismo di Sousa e della squadra è sicuramente il modo giusto per trasformare una serata che assomiglia da vicino a una finalissima, in un appuntamento che la Fiorentina formato campionato può riuscire a gestire con opportunismo e cinismo. Di sicuro c’è che, calcoli (obbligati) di classifica a parte, Sousa ha pensato che questa non è partita da esperimenti. O da turnover. Dunque, sorprese (scontate) a parte, la sensazione è che il Poznan lo si potrà battere solo puntando sulla formazione migliore.

Da qui, con la riprova delle assenze segnate contro il Frosinone, la certezza che in avanti, i viola punteranno a testa bassa sulla coppia slava Kalinic-Ilicic supportata dall’intelligenza e la condizione di forma di Borja Valero. Lo spagnolo lavorerà in linea con Ilicic alle spalle dell’attaccante croato. Sarà qui che la macchina della Fiorentina dovrà produrre le azioni giuste e soprattutto i gol per mettere la firma sulla vittoria che vale la rincorsa alla qualificazione. Poi, il resto di gran parte del lavoro finirà sulle spalle di chi sarà chiamato a spingere sulle corsie esterne e a stordire la solidità dell’intelaiatura del Lech Poznan. Kuba c’è. E sta bene. Ma alla certezza del recupero del polacco sulla fascia destra, coincide il dubbio che Sousa andrà a risolvere solo in giornata di chi far galoppare a sinistra. Bernardeschi, nell’allenamento in bianco (per nebbia) di ieri sera è apparso favorito su Alonso, ma lo spagnolo scalpita, ha archiviato l’infortunio e non vede l’ora di ricominciare a sorprendere tutto e tutti.

Ma torniamo ai calcoli della classifica. Sousa fa bene a dire che la Fiorentina vuole (e obiettivamente dovrebbe) vincere tutte e tre le ultime sfide del gironcino, ma la tappa in Polonia rimane quella fondamentale. Il prossimo turno vedrà i viola sul campo del Basilea. Altra impresa difficile, altra strada assolutamente in salita, ma presentarsi in Svizzera senza i tre punti di Poznan potrebbe rendere vano ogni sforzo e anche l’impresa di conquistare il campo dell’ex squadra di Sousa. Vale davvero tutto, il match nello stadio ultramoderno del Lech, dove quella capolista da salutare (a tutti i costi) in Italia si trova costretta a giocarsi quello che potrebbe essere il primo match point della sua stagione. Ma sembra davvero troppo presto per pensare a una Fiorentina lontana dall’Europa.

La Nazione