E Massimo Ferrero rimase con il cerino acceso fra le mani. Fumata grigia per l’ingaggio di Vincenzo Montella da parte della Sampdoria come successore del dimissionato Walter Zenga. Trattativa su un binario morto, Luigi Delneri rimane alla finestra, pronto a subentrare se l’operazione-Aeroplanino dovesse arenarsi in via definitiva. Nessuna intesa (per ora), nessun dietrofront della famiglia Della Valle di fronte alla decisione dell’ex tecnico viola — ancora sotto contratto — di accettare l’offerta del club blucerchiato per una stagione e mezza a circa 1,5 milioni l’anno. La società di Corte Lambruschini (che alle 13.17 di ieri ha ufficializzato sul proprio sito l’esonero di Walter Zenga) non si aspettava il muro viola innalzato da Andrea Della Valle. Da Firenze, la notizia che ieri non c’è stato alcun incontro o contatto diretto del presidente blucerchiato con il club che tiene sotto contratto l’Aeroplanino. Un incontro fra Ferrero e la dirigenza viola potrebbe avvenire oggi, ma solo se la Samp decidesse di portare in dote una cifra per la buonuscita.
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La Fiorentina fa muro, Montella non decolla
La trattativa per l'ex tecnico viola è su un binario morto. Ecco perché
TRATTATIVA IN STALLO Sinora soltanto un contatto telefonico fra la Fiorentina ed il procuratore dell’allenatore, Alessandro Lucci, che si trova attualmente all’estero. Troppo poco per fare passi avanti in una trattativa che si annuncia in salita proprio per la volontà della Fiorentina di non liberare gratis Montella dopo lo strappo della passata stagione. Due concetti sono certi: non esiste una contropartita tecnica della Samp che possa essere inserita in un’ipotetica trattativa a favore della Fiorentina, nè la Viola è disposta a dire sì gratis, semplicemente perchè in questo modo la Samp la libererebbe dall’onere del rimanente ingaggio da pagare al suo ex tecnico. Al riguardo, Andrea Della Valle ieri è stato chiaro: «Se esistono le clausole, vanno rispettate. E Montella lo sa benissimo, visto che era stato il primo a volerla. Noi siamo disposti a metterci un po’ di buon senso, ma esiste pur sempre un contratto».
SCONTICINO? NON BASTA Tradotto, può essere un segnale della disponibilità della Fiorentina affinché si possa scendere a più miti consigli, ma senza andare oltre un certo limite. Ipotizziamo, per esempio, una buonuscita ridotta (dunque intorno ai 3-3,5 milioni), ma ancora troppo onerosa per Ferrero, a meno che dietro a lui (ma qui ipotizziamo uno scenario soltanto futuribile) si stia muovendo qualcosa dopo il sondaggio fatto dall’imprenditore Gabriele Volpi. Non era questa la situazione che lunedì notte aveva immaginato la dirigenza blucerchiata, anche se il d.s. Osti rimane pronto a mettere la prua su Delneri. Ferrero non può fare il passo troppo lungo: il bilancio invita alla cautela, considerando che a giugno il presidente dovrà onorare gli impegni con la famiglia Garrone (per una cifra superiore ai 20 milioni), a fronte dei quali sarebbe stata rilasciata garanzia su altrettanti proventi da diritti televisivi.
QUEL PRECEDENTE L’ormai ex allenatore sampdoriano Zenga ha incassato l’esonero in maniera elegante («Ringrazio il presidente per l’opportunità concessami e auguro il meglio alla Sampdoria per il prosieguo del campionato. E’ normale che un allenatore sia sempre in discussione, fa parte del gioco»), mentre Montella sarebbe rimasto invece molto amareggiato dal comportamento di Della Valle, dal quale si sarebbe aspettato una maggiore disponibilità in questa vicenda. La Samp non si è data un tempo-limite per aspettare Montella. L’intenzione sarebbe stata quella di sfruttare la sosta per avviare il nuovo corso dell’Aeroplanino, ma esiste comunque precedente incoraggiante che invita a non avere fretta: Mihajlovic (nel novembre 2013) arrivò a Genova a settantadue ore dalla partita con la Lazio, ed anche allora c’era uno stop del campionato. Un’attesa poi ben ripagata dai risultati... Delneri, in ogni caso, aspetta un’eventuale chiamata di Osti, dopo essere già stato vicino alla Samp l’estate scorsa. Ieri l’allenamento è stato diretto da Francesco Pedone, promosso nello staff della prima squadra dopo l’addio di Gigi Cagni, ex sodale dell’Uomo Ragno.
La Gazzetta dello Sport
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