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La Fiorentina che Montella sa rilanciare: capacità di gestire il capitale umano

A lezione dal mister: dai rilanci di Ljajic, Vargas e Lazzari alla gestione dei giovani Bernardeschi e Babacar

Redazione VN

Nessun dubbio: Vincenzo Montella è un buon allenatore, sottolinea Stadio. Sbaglia come è logico che tutti sbaglino, ma una qualità ce l’ha indiscutibilmente: sa lavorare sul "capitale umano". Fino a poco tempo fa si parlava della Fiorentina per il pesantissimo handicap che aveva sulle spalle: una rosa troppo abbondante. Trentuno, riducendo i giovani, un vero esercito e quindi difficile a gestire. La sfortuna ha poi sfoltito la rosa (leggere alla voce 'infortuni'). Ma è indiscutibile che Montella sappia gestire vecchi e giovani. Vere e proprie resurrezioni in alcuni casi. Come Vargas un anno fa, come Lazzari nella gara con la Dinamo Minsk. In un gruppo così, lo ha spiegato lo stesso tecnico, il problema è quello di far sentire a tutti i giocatori che il loro allenatore non si dimentica di nessuno, che per tutti c’è o ci sarà una chance. Ancor più delicato è far sentire tutti... titolari. Come Alonso e Pasqual, come Joaquin giocatore di classe che, al di là dello stop fisico attuale, c’è e non c’è. Ma pure Ilicic fa parte del capitale umano viola e Vincenzo lo sta inserendo a dosi variabili. A volte funziona e a volte no, però è utile specie adesso che le stelle sono tutte in ombra per infortunio.

Rimane il fatto che Ilicic, seppur indiscutibilmente alterno, un contributo lo sta dando. Montella ha poi dei valori non alterabili, concetti intoccabili: i giovani devono essere aiutati a crescere, mai mettergli sulle spalle un eccesso di peso. E poi mai mandarne in campo contemporaneamente troppi. Babacar e Bernardeschi? Bravi, ma gioca uno o gioca l’altro, preferibilmente. Il capitale umano va gestito anche in prospettiva. Gestire i ragazzi in altalena, senza chiedergli troppo ma anche senza lasciargli davanti delle praterie di elogi e di presunzione. Con il rimpianto, ha raccontato, di aver dovuto affrettare l’utilizzo di Brillante e di averne dovuto poi, a Roma, anticiparne l’uscita dal campo. Avrà tempo di riabilitare anche lui. Montella sarà così bravo da riuscire ad ottenere qualcosa anche da El Hamdaoui e da Iakovenko? Niente è escluso, ma è chiaro che perché i recuperi funzionino c’è l’assoluta necessità che ci sia disponibilità da entrambe le parti. L’esempio, da applauso, è proprio quello di Vargas prima e di Lazzari adesso. Mettersi a disposizione, lavorare sodo e dimostrare di non aver già appeso gli scarpini al chiodo.

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