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La Fiorentina apre le porte sul mondo

Tornano le interviste. Presto allenamenti a porte aperte (COMMENTA)

Redazione VN

La Fiorentina apre le porte sul mondo. Basta con le paranoie mediatiche dei giorni bui, quando stavano tutti arroccati nel fortino a dividere il mondo là fuori in buoni e cattivi. Quando era meglio tenere i tifosi lontani dai giocatori, che poi alla fine i tifosi li hanno allontanati pure dallo stadio. La lunga ombra è alle spalle, la luce adesso è fatta di gioco e nuove ambizioni. La Fiorentina piace. Ai fiorentini e non solo. Montella ormai è un allenatore da prima pagina: per la velocità con cui ha dato forma a un progetto nuovo di zecca. Per quel mix di umiltà e voglia di emergere che compone un bel disegno sul foglio bianco del nostro triste campionato. E poi i giocatori: dalle teoriche rincorse su viale dei Mille di pochi mesi fa alla voglia di autografi di questa nuova banda, che in poche settimane di lavoro, oltre a far vedere bel calcio, ha dimostrato la compattezza e lo spirito di chi sa essere davvero squadra.

E così la società ha cambiato strada: i personaggi non vanno più tenuti in cassaforte ma messi in vetrina. Tornano le interviste sui giornali. In tv. Si possono sentire i giocatori che parlano alla radio. Solo i siti internet restano ancora alla periferia del nuovo corso. Ma magari le cose cambieranno. C’è voglia, comunque, di trasparenza. Anche nei confronti della gente. Tanto che in società stanno studiando la possibilità di organizzare, a scadenza fissa, degli allenamenti al Franchi per portare la squadra fuori dal centro sportivo e permettere ai tifosi di seguire il lavoro sul campo. Sembrano dettagli, ma non è così. Anche perché l’entusiasmo è un’onda, è energia. E il nuovo patto che lega la città e la Fiorentina ha bisogno di tutti. Così anche quelli di Sky hanno oltrepassato i cancelli del centro sportivo per trascorrere una giornata con la Fiorentina. Telecamere accese e molte parole: da Rodriguez ad Aquilani, da Borja Valero a Ljajic, che non parlava da un pezzo. (...)

Benedetto Ferrara - La Repubblica