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La favola di Matos, brasiliano di Firenze

Lui è uno dei pochi brasiliani che non sentirà mai la saudade. Perché in fondo è quasi più fiorentino che sudamericano. Ryder Matos, è uno dei prodotti del vivaio viola. …

Redazione VN

Lui è uno dei pochi brasiliani che non sentirà mai la saudade. Perché in fondo è quasi più fiorentino che sudamericano. Ryder Matos, è uno dei prodotti del vivaio viola. Arrivato a Firenze grazie all’ex ds Pantaleo Corvino dal 2010 al 2012 ha militato nel campionato Primavera, poi il ritorno in Brasile al Bahia, una quindicina di presenze, qualche bella rete e la società viola che decide (con l’ok decisivo di Montella) di riportarlo a casa, o meglio a Firenze. Lui, un brasiliano atipico, che ama la pizza e la pastasciutta, che sa come stare con i piedi per terra, che preferisce una cena vicino alla stadio che una serata a far tardi in discoteca. (...)

Così diverso dai brasiliani che sono passati da Firenze, Socrates, Edmundo. Paragoni lontani e per ora improbabili, ma qui per adesso parliamo di carattere. Il resto, Matos, se lo deve ancora costruire anche se l’inizio è stato più che buono per un classe 1993, legato contrattualmente alla Fiorentina fino al 2016, cresciuto molto fisicamente e tatticamente negli ultimi mesi, ma ancora in grado di migliorare tantissimo. Intanto si dice che il il suo sogno, con i primi guadagni, sia quello di acquistare casa a Firenze, in quella che ormai è diventata la sua città. Un certo Babacar che dopo molti contrasti interiori e non solo sta esplodendo a Modena in B (grazie alla cura Novellino) e che, rispetto a Matos, è soltanto diciotto giorni più piccolo. Due ‘93 che magari un giorno potrebbero rappresentare l’attacco viola fatto in casa. Matos-Babacar, suona già bene. Il prossimo anno, le prime alternative a Gomez e Giuseppe Rossi potrebbero essere davvero loro.

La Nazione