Frank Ribery porta in dote alla Fiorentina la sua diversità. Qualità rarissima, in questi tempi di calciatori omologati. È un bellissimo brutto anatroccolo, questo vecchio ragazzo di trentasei anni. In questi tempi di spot più che di sport, qui dove il calcio si consuma dall’estetista, Frank – con la sua faccia, con il suo gioco – ci dice della mostruosità fascinosa di un mondo di figurine fatte con lo stampino. Le giocate del francese sono diverse, gotiche verrebbe da dire, mescolano con armonia la severità e la leggerezza del tocco. Molte cose è Ribery, ma più di tutto è un giocatore diverso da tutti gli altri. È fisiologico che a trentasei anni il meglio sia già passato, ma crediamo che la «diversità» di Ribery possa essere ancora una risorsa. L'articolo completo è in edicola con l'edizione di oggi di Stadio.
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La diversità di Ribery, tra giocate gotiche ed un calcio non-estetico
Molte cose è Ribery, ma più di tutto è un giocatore diverso da tutti gli altri
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