Viviano ci ha messo del suo (molto del suo) ma considerare la sconfitta di Roma solo figlia dei suoi errori sarebbe ingiusto e poco utile per capire cosa sia successo. Premesso che perdere contro i giallorossi all´Olimpico ci poteva stare e premesso anche che dal punto di vista della condizione e dell´impegno non ci sono segnali di un calo (e questo è ciò che conta di più), possiamo aggiungere che dentro una sfida organizzata tra due squadre che aggrediscono in velocità cercando ripartenze in profondità, la vera differenza l´hanno fatta, soprattutto nel primo tempo (cioè lì dove è nata la sconfitta), gli attaccanti: una coppia improbabile quella di Montella, un trio deciso e decisivo quello messo in campo di Zeman.
stampa
La differenza nell’attacco ma il gruppo lotta sempre
Il commento di Benedetto Ferrara
Basta un dato: nel primo tempo la Fiorentina ha tirato tre volte in porta. In due casi con Roncaglia (compreso il gol) e una volta con Pasqual. Certo, l´idea di mettere Cuadrado dietro a Toni poteva essere interessante per provare a bucare in velocità la difesa altissima di Zeman. Ma non è servito molto tempo per capire che il colombiano in quel ruolo si era un po´ perso mentre Toni inseguiva palloni lunghi e impossibili per uno della sua età e della sua stazza. E, siccome una delle armi letali della Fiorentina fino ad oggi era stata proprio la strada della fascia destra, quella dove Cuadrado giocava una quantità incredibile di palloni, è evidente che la squadra ha perso certezze senza guadagnare nulla in cambio se non il senso di impotenza di chi pressa, soffre, riparte e poi più si perde nel nulla o quasi. Tutto questo dentro una partita comunque molto bella ed emozionante dall´ inizio alla fine, partita riaperta da una squadra riassestata da Montella negli spogliatoi. Fuori l´inutile Olivera e Cuadrado che torna a destra con El Hamdaoui accanto a Toni.
Insomma, contava ritrovare certezze e verificare che un Aquilani regista di sicuro sostituisce Pizarro in maniera più degna di quanto sappia fare Olivera. I cambi non sono bastati, ma di sicuro nel secondo tempo abbiamo rivisto una Fiorentina più credibile e pericolosa. Facendo due conti, la sconfitta contro una concorrente diretta per l´Europa non deve deprimerti ma semmai costringerti a ritrovare subito le energie per ripartire. Fare drammi per questa sconfitta sarebbe sciocco. La Fiorentina si ferma dopo nove risultati utili consecutivi, il che toglie senso a critiche eccessive nei confronti di un gruppo che sa lottare sempre e comunque. E Viviano? Già. Lì forse un problema c´è: ma in casi come questi dividersi in fazioni è poco utile alla causa. Se esiste un problema, Montella di sicuro saprà affrontarlo: il ruolo del portiere è decisivo. Il ragazzo ha qualità ma anche inquietanti momenti di vuoto. Accanirsi contro di lui sarebbe folle e autolesionista. Ma il nodo va sciolto. Per il bene di tutti, portiere compreso.
Benedetto Ferrara - la Repubblica
© RIPRODUZIONE RISERVATA