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La delusione e due protagonisti alla rovescia

Il punto di Sandro Picchi sul Corriere Fiorentino

Redazione VN

Pareggio doloroso per la Fiorentina che negli ultimi minuti si è infilata in una storia di rigori dal sapore amaro, protagonisti Jovetic e Toni, gli uomini che hanno influito, alla rovescia per i viola, sul risultato. Jovetic ha sbagliato dal dischetto nel finale, Toni ha provocato il rigore con cui il Parma ha pareggiato nel recupero. E così è svanita una vittoria che sembrava assicurata nel momento in cui Jovetic, 43' della ripresa, è andato a calciare dagli undici metri, tanto più che il Parma era in dieci per l'espulsione di Rosi.

Invece, di rigore in rigore, è arrivato il pareggio, che è abbastanza fedele allo svolgimento della partita (la Fiorentina è calata molto nella ripresa), ma che per la successione dei due episodi chiave nel finale, lascia grondare la delusione sulla squadra viola. Si sono viste due versioni della Fiorentina: la bella squadra del primo tempo e quella sfiorita del secondo, questo al di là dell'errore di Jovetic, ieri in giornata modesta.

Partiamo dalla bella squadra. La consapevolezza con cui la Fiorentina ha giocato fino dall'inizio e per tutta la prima frazione, è stata notevole. Sicura del fatto suo, del suo gioco, della sua facilità di fraseggio, la squadra viola è stata quasi sempre padrona del campo, mettendo in imbarazzo il Parma e giocando con la facilità di chi sa di potersela permettere, trovando sulla destra con Fernandez e Cuadrado (piccola cilindrata, ma con il turbo) il suo lato forte. E ha trovato il gol con Facundo Roncaglia, per la felicità del popolo di cui, per le vie misteriose del fascino, è un idolo. Il popolare Facundo ha poi provocato un ingenuo rigore, pagando caro il suo impulso (l'uomo, verrebbe voglia di dire, non è di legno), sul quale Viviano, finalmente non soltanto tifoso ma anche ottimo portiere, si è concesso una ferrea presa. Tutto ha funzionato al meglio, a parte qualche rischio (non si può pretendere che gli avversari siano ridotti allo zero assoluto).

Poi il secondo tempo, da squadra quasi sempre ripiegata e via via meno brillante, con gli uomini-fosforo (Pizarro e Borja Valero) in difficoltà. Tra i suoi cambi Montella aveva però pescato l'uomo giusto nel vispo Romulo, ma nel complesso il calo di condizione e di tensione c'è stato. Se Jovetic avesse segnato forse non ne avremmo parlato, perché il risultato fa premio su tutto. Ma non è andata così e il calo resta agli atti. Forse la testa volava già alla Juve e le gambe, anche per questo, giravano meno.

Sandro Picchi - Corriere Fiorentino