Quando Facundo Roncaglia non è alla guida del suo sottomarino (con il braccio fuori dal finestrino) o non si allena facendo il giro di Campi (Bisenzio, s’intende) salta fuori dal mondo da cartoon che i fiorentini gli hanno cucito addosso e va a fare la spesa al supermercato in piazza Dalmazia. Una zona che, a quanto pare, piace al granitico «gringo» della difesa viola, avvistato più volte dalle parti di Rifredi, dove abita. Se vi va, invece, di far colazione con Viviano, provate a passare la mattina in piazza Edison: spesso il babbo della piccola Viola, che ha preso casa in centro (così come Montella, tra via Tornabuoni e piazza della Signoria) si ferma per il caffè al bar di un suo ex compagno di classe.
stampa
La città dei viola
La Nazione svela dove abitano i giocatori. Roncaglia…
Da quelle parti è facile anche incrociare Tomovic che vive nell’appartamento che gli ha affittato Montolivo, in viale Volta. Cos’è questa roba, gossip spicciolo? Ma no, solo piccoli fotogrammi di una Fiorentina semplice e simpatica, lontana anni luce dall’armata godereccia che andava a letto alle 4 di mattina. Ragazzi normali, stavolta. Firenze se n’è accorta e apprezza. Quasi tutti i «nuovi» per esempio - almeno così si racconta negli ambienti viola - si son messi di buzzo buono a studiare l’italiano per «fare gruppo il prima possibile». Borja Valero, un altro che ha scelto il Campo di Marte come suo quartier generale, nel tempo libero gironzola per la città, scatta foto e poi le mette su twitter. Romulo è estroso in campo e quasi monastico nel privato. Pare sia innamorato pazzo della moglie e ogni giorno vada a messa alla chiesa evangelica.
Jovetic, invece, quando «stacca» dal campo «attacca» il cavo della Play Station e si tuffa nel calcio virtuale. Mentre Pizarro quando è stato il momento di scegliere dove abitare ha vagliato attentamente una villa con piscina sulle colline di Scandicci.
E a cena? In tanti vanno all’Osteria Godò, sotto San Domenico. O agli Undici Leoni, il nuovo ristorante di viale Fanti, o ancora da Semolina in piazza Ghiberti. Dopo cena a letto presto. La società in questo senso è stata piuttosto chiara: siate seri, non si sgarra. Al massimo dunque un film. A proposito, al Blockbuster di via Poggio Bracciolini aspettano da un momento all’altro che Toni torni a far scorta di dvd. Nella sua prima avventura fiorentina il «bomberone» capitava spesso nel negozio di Gavinana. Ci permettiamo di dargli un consiglio, dovesse mai decidere di passare in questi giorni. Meglio se lascia la macchina in garage e si fa due passi a piedi. L’imbuto quotidiano al ponte da Verrazzano rischierebbe di farlo tornare a casa con la pasta scotta. Del Toni passato — la sua prima volta a Firenze — si ricordano la sua permanenza in un bell’appartamento nei pressi di piazza Santa Croce e poi le sue passeggiate con la Smart in San Frediano, dove era andato ad abitare prima di passare al Bayern Monaco.
Rispetto all’anno scorso, pare comunque tutta un’altra storia. I giocatori si fanno vedere fuori spesso e volentieri, ma sempre a orari consentiti: il segnale che la gestione Montella sta dando i suoi frutti anche in fatto di disciplina, non solo di bel gioco.
La Nazione
© RIPRODUZIONE RISERVATA