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La Champions si allontana, i grandi progetti no

Tanta rabbia a Firenze, ora la priorità è…

Redazione VN

Un week end simpatico come uno yogurt scaduto che lascia addosso al tifoso viola un bel po’ di rabbia e di sconforto. Un conto è vedere la zona Champions che si allontana a più quattro, un altro assistere a tutto questo mentre il tuo stomaco fa ancora i conti con le scorie di un sabato notte stracolmo di sfortuna, di decisioni strane e strascichi fatti di cattive notizie. La più pesante è la squalifica di due giornate rifilata a Adem Ljajic, che stando al referti di Paolo Silvio Mazzoleni (si chiama casualmente come i fratelli Berlusconi), gli avrebbe lanciato addosso qualche parola non esattamente figlia del fair play. Stando a questo verdetto il serbo, protagonista di un partitone, salterebbe sia Siena che la sfida al Franchi col Palermo. La Fiorentina, però, ha presentato immediatamente ricorso, e venerdì sapremo se Ljajic potrà almeno rientrare per le ultime due giornate di campionato. (...)

Insomma, anche se la logica del fair play finanziario non si sposta di un centimetro, l’obiettivo resta quello di far crescere questo gruppo, aggiungendo altri tre o quattro pezzi ai nuovi giocatori già presi per la prossima stagione: Rossi, Vecino, Alonso, Iakovenko e Wolski. Nelle riunioni strategiche che Pradè e Macia hanno tenuto con Montella, si è parlato delle priorità: un portiere (la mancata uscita di Viviano in occasione del gol di Osvaldo non è passata inosservata), un centrale, un centrocampista e una punta. I nomi sono già in circolo da un pezzo e, naturalmente, molto dipenderà dal futuro di Jovetic, che comunque sembra destinato a partire, visto che il suo procuratore Ramadani lavora da un anno in questa direzione. Ma alla Fiorentina

adesso interessa di più il rinnovo di Ljajic. E il manico del coltello gira nelle mani del procuratore albanese, che potrebbe anche portare a Firenze delle offerte importanti per Savic. Insomma, su questo fronte Pradè dovrà affrontare una battaglia non facile. Ma intanto c’è da blindare l’Europa League. E da far sbollire la rabbia. Che non è poca.

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