«Il calcio è una grande realtà, ma io faccio il ragioniere e leggo bilanci molto preoccupanti. In altri ambiti, con quei numeri si parlerebbe di società prossime al fallimento». È questa la doccia fredda e l'allarme che viene dal ministro allo sport Piero Gnudi ieri alla presentazione del Report Calcio 2012 presentato nella sede dell'Abi a cura del Centro studi della Federcalcio, guidato da Michele Uva, di Arel e di PriceWaterhouseCoopers. Un report che traccia l'immagine del calcio italiano. In apertura poteva quasi sembrare una festa, invece Enrico Letta (segretario dell'Arel) ed Emanuele Grasso (partner Pwc) tracciano un bilancio di numeri importanti. Si parte dal fatto che solo il mondo professionistico dà allo Stato in tasse un miliardo di euro e che il costo del lavoro è diminuito. Poi però i nodi vengono al pettine: 2,6 miliardi di debiti, la perdita netta prodotta dal calcio è di 428 milioni di euro, in crescita dal 23 per cento rispetto alla stagione precedente. Solo 19 società su 107 chiudono il bilancio in positivo e di queste solo sei di Serie A.
stampa
La A sprofonda nei debiti: “Altrove sarebbe fallita”
«Il calcio è una grande realtà, ma io faccio il ragioniere e leggo bilanci molto preoccupanti. In altri ambiti, con quei numeri si parlerebbe di società prossime al fallimento». È …
Legge sugli stadi
Per Letta e Grasso un salto di qualità potrebbe venire dalla legge sugli stadi, ma anche su questo Gnudi getta acqua sul fuoco: «Che la legge sugli stadi di proprietà sia una priorità per il mondo del calcio è indiscutibile. È evidente il costante calo degli spettatori negli impianti esistenti. Sono convinto che l'iter di questa legge vada portato avanti, anche per innescare nuovi investimenti da parte dei privati. Parliamo di 800 milioni di euro, utili alla crescita del Paese», ha ammesso il ministro. Ma poi ha aggiunto: «Detto questo, non è una cosa che si farà domani, ma solo al termine di un percorso virtuoso che per realizzarsi, però, ha anche bisogno che finisca questa crisi. Altrimenti anche con la nuova legge, sarà difficile trovare degli investitori». Insomma aspettate la legge, ma senza soldi non si va da nessuna parte.
Solo plastici
E anche il presidente del Coni Gianni Petrucci è stato d'accordo col ministro. Elogiando la Juventus (era presente Andrea Agnelli) per lo stadio realizzato anche grazie al contributo del Credito sportivo, ha poi sottolineato: «Ad eccezione della Juve, oggi vedo soltanto tanti splendidi progetti. Se si potesse giocare nei plastici sarebbe fantastico, meglio del campo del Barcellona o del Real Madrid. Ma è così difficile accelerare l'approvazione della legge? E poi le società cosa fanno? Se una cosa si vuole davvero, si porta avanti». Il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete ha aggiunto: «La legge sugli stadi è ferma nonostante l'impegno del ministro Gnudi. Speriamo ci sia attenzione da parte delle istituzioni, anche perché la Uefa ha riaperto le dichiarazioni d'interesse per l'Europeo del 2020: ma se stiamo messi così, non possiamo neppure giocare la partita».
La Gazzetta dello Sport
© RIPRODUZIONE RISERVATA