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Kalinic e il fantasma cinese. E c’è il precedente Diamanti

Nel febbraio 2014, una settimana dopo la fine del mercato italiano, il Guangzhou si presentò a Bologna e si portò via Diamanti

Redazione VN

Su La Nazione si parla di Nikola Kalinic. Corvino nella sua conferenza stampa di fine affari di gennaio (l’altro ieri) è stato chiaro: se nelle prossime settimane il club di Cannavaro dovesse presentarsi a Firenze con i 50 milioni della clausola rescissoria, a risolvere (ancora una volta) la situazione dovrà essere solo e soltanto Kalinic. Rispondendo ancora una volta ’no’ alle tentazioni cinesi.

"Esiste infatti un precedente (lontano appena tre stagioni) che ha visto i soldi cinesi irrompere in Italia dopo la fine del nostro mercato. Accadde il 7 febbraio 2014, ovvero appena trascorsa una settimana dallo stop agli affari in Italia, quando il Guangzhou allora allenato da Marcello Lippi, si presentò a Bologna e nel giro di una nottata di trattative si portò via Alino Diamanti. Un blitz che nel caso specifico servì a riscrivere e risolvere le questioni di bilancio del Bologna, mentre nel caso della Fiorentina e dell’affare Kalinic potrebbe rappresentare molto più semplicemente una beffa.