Si naviga e soprattutto si calcola a vista, una partita dopo l’altra e sbirciando sempre il Lecce, logico che in questi momenti debbano essere i più forti a fare la differenza. E allora Jovetic (domani a Roma 100 partite in viola) deve prendersi la responsabilità del leader, anche perché in attacco non c’è un ingorgo di alternative, anzi proprio non c’è un ingorgo. Stevan è giovane eppure il ruolo di vicecapitano, il contratto rinnovato fino al 2016 e l’assenza di Amauri gli lasciano poche possibilità: dopo la gran partita di San Siro e il passo indietro contro il Palermo serve un rapido ritorno alla versione da top player. E mentre continuano a rimbalzare le notizie di offerte di altre squadre (l’ultima proprio da parte della Roma, con smentita del procuratore di Jo) interessano soprattutto le gesta contemporanee del giocatore.
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Jovetic, un traguardo tira l’altro
Tocca ancora a lui trascinare la squadra a Roma e alla salvezza
Per il futuro si vedrà, anche se Andrea Della Valle si è sbilanciato in tutte le occasioni possibili, pubbliche e private, incorniciando intorno a Jo la ricostruzione della Fiorentina: il 95 per cento attribuito alla futura conferma di Jovetic (vedi specchietto sotto) tiene dunque conto di tentazioni che non possono essere previste, né forse contrastate se si presentano con fisionomie e dobloni da sceicco. Ma sono davvero discorsi prematuri, con la serie B a 3 punti e 6 partite da giocare. In sintesi, considerato lo spread in classifica di oggi e non le fantasie di domani: Jovetic è l’unico in doppia cifra della Fiorentina (13 reti, staccatissimo Cerci che è il secondo miglior marcatore) e ha il dovere di essere decisivo soprattutto nelle occasioni più complicate.
Se Rossi ha un animo parzialmente laziale — come in certe occasioni ha fatto capire, in termini di affetto e riconoscenza — domani sera avrà l’occasione per dimostrare la sua anima antiromanista. E se fra le opzioni c’è il ritorno alla difesa a 4, per proteggersi meglio contro una squadra sbilanciata in attacco (Nastasic rischia di non farcela per una forte contusione alla coscia), la Roma festeggia il ritorno di Borini dopo l’infortunio che lo ha tenuto fermo per 3 settimane.
L’abbondanza di Luis Enrique, che in attacco avrà Totti, Osvaldo più la possibilità di scegliere fra Lamela, Bojan e lo stesso Borini per organizzare il tridente, si trova nella posizione esattamente opposta alla magrezza offensiva a disposizione di Rossi. Ma l’impresa di San Siro — chi ci avrebbe puntato? — lascia alla Fiorentina la possibilità di sperare, facendo appunto affidamento sul suo uomo più forte. Cento di questi giorni in viola, Jo. Sarà bello poterlo dire anche domani sera verso le 22.30.
Angelo Giorgetti - la Nazione
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