stampa

Jovetic: «Firenze, non odiarmi»

“Pepito Rossi il mio erede. Tornare in viola? Chissà, in futuro…”

Redazione VN

Lunga intervista di Alessandra Gozzini questa mattina su La Gazzetta dello Sport. Ecco i passi salienti

«Dopo cinque anni non so stare col pensiero che qualcuno possa dubitare di me. Cinque anni pieni di tutto, l’ultima estate è stata intensa, ma non ho mai, e ripeto mai, parlato male della Fiorentina. Ci sto pensando anche ora, con la nuova squadra che mi aspetta».

Sarà contento di essersi trasferito al Manchester City…

«Contentissimo. È una squadra top, con ambizioni grandissime. Qui si lotta per vincere la Premier e soprattutto la Champions, un traguardo enorme, che, più di tutto il resto, mi ha convinto a scegliere di venire».

Quindi lei ha scelto Manchester, eppure pareva avere un debole per la Juventus...Può chiarire?

«Certo. La Juventus mi cercava, può essere colpa mia? Mi cercavano loro, io ho scelto il City. Punto e basta».

Perché, con un aereo che l’aspetta per portarla in un nuovo mondo, vuol parlare ancora del mondo viola?

«Perché non ho finito di ringraziare. I Della Valle... ah, ad Andrea stava molto bene la camicia che gli prestai dopo Fiorentina-Udinese, visto che la sua da quanto era sudata, era inutilizzabile. Alla famiglia mi legheranno sempre profondo affetto e stima. Lo stesso che devo a Pantaleo Corvino, il direttore sportivo che nell’estate del 2008 mi ha portato in Italia e grazie al quale ora sono qui. Grazie anche a Prandelli, a Mihajlovic, Rossi e Montella: ho imparato da tutti loro». E poi ancora «Grazie a tutti i tifosi, mi sono stati vicino in un anno orribile, quello dell’infortunio».

Su Rossi «Quando uno è forte così, gli infortuni c’entrano poco. Ne so qualcosa, quindi fidatevi: chi sa giocare a calcio può stare fermo quanto vuole». E Gomez? «Arriva da eroe del Triplete del Bayern Monaco, mica uno qualunque. E poi è ancora giovane, lo pensavo più vecchio».