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Jojo, ma anche una squadra

TANTO per cambiare è Jovetic che attraversa i pensieri e le opere della Fiorentina. La partita la fanno gli altri, ma lui la vince con i gol: è questo il …

Redazione VN

TANTO per cambiare è Jovetic che attraversa i pensieri e le opere della Fiorentina. La partita la fanno gli altri, ma lui la vince con i gol: è questo il destino dei campioni. C’è da scommettere che da stamani aumenterà la coda davanti all’uscio di Andrea Della Valle e aumenteranno soprattutto i discorsi, ma giocatori così a sei giorni dalla chiusura del mercato non hanno prezzo. E la Fiorentina lo sa benissimo. Jovetic affiancato da un altro attaccante di livello internazionale (che arriverà prestissimo) può cambiare la prospettiva della squadra viola e di un campionato senza padroni. La vittoria sull’Udinese lascia infatti addosso la piacevole sensazione di avere visto una squadra capace di stare in campo con grande personalità. E’ tutta gente che non ci sta a perdere (e questo potrebbe essere banale), ma non ci sta neanche a pareggiare. Non era facile rimontare un’ Udinese chiusa e ostruzionistica come non mai. Ma bucanieri alla Gonzalo, sapienti motorini come Valero (che bel giocatore!), esperti geometri come Pizarro, hanno fatto capire come si fa a cambiare il corso delle partite. Questa Fiorentina sembra un cocktail di calcio ben preparato, ben dosato e ben servito. E’ un gruppo che trasuda motivazioni, l’esatto opposto di quello che ha svernato a Firenze per due anni, e questo deve rassicurare sugli obiettivi della stagione.

LA SOCIETÀ ha cercato prima gli uomini, poi i giocatori con una campagna acquisti di alto profilo scientifico, quasi chirurgica nelle scelte. Fra le tante cose belle, finalmente anche un allenatore che vede e sa cambiare le partite. Le tre sostituzioni sono state determinanti perchè c’è finalmente una panchina molto lunga, ma il tecnico ha le idee chiare. El Hamdaoui ha aperto la difesa dell’Udinese, Cuadrado ha dato vivacità e superiorità numerica, Aquilani geometria e profondità nel momento giusto. Ma la convinzione più netta è che questa Fiorentina abbia ampi margini di miglioramento tecnico e tattico. La ricerca del gioco a terra è costante, ma il movimento senza palla è ancora scarso e la velocità bassa: tutti mali di stagione. Con una rapidità di gambe e di pensiero maggiori, ci sono le premesse perchè questa squadra possa divertire e divertirsi. Ci vuole più concretezza e Ljajic (pur cresciuto molto anche lui) non sembra il compagno giusto per Jovetic, almeno nel 3-5-2. Ci vuole più corsa sugli esterni (Cassani sembra indietro), ma questi sono dettagli assoluti in un contesto da applausi. Una vittoria può dire poco, ma vittorie come questa raccontano che dietro c’è lavoro di squadra (società, tecnico e giocatori) e il calcio oggi si fa così.

Enzo Bucchioni - La Nazione