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Joaquin: “Fiorentina per te ora corro come Eto’o”

Lo spagnolo a La Gazzetta dello Sport: “Salah un fenomeno, con lui siamo cambiati. Borja fuoriclasse”

Redazione VN

E' stato sul punto di arrendersi. Fuori dalla lista Uefa, sempre in panchina in campionato. Nella Fiorentina di inizio stagione non c’era posto per Joaquin. «É stata dura. Non capivo il perché di questa bocciatura. Non mi era mai capitato nella mia lunga carriera di lavorare a parte durante la settimana mentre i compagni provavano gli schemi per la partita. Nel momento più critico mi sono aggrappato a una frase di papà Aurelio: “Devi avere pazienza e non mollare”. Ho lavorato con ancora più cattiveria e quando è capitata l’occasione giusta l’ho colta al volo. Tornando a essere un uomo felice».

Ora è uno dei segreti della lanciatissima Fiorentina di Montella.

«Per riprendermi una maglia da titolare ho dovuto trasformarmi in un esterno a tutta fascia. Come Eto’o ai tempi di Mourinho. Non ho mai fatto così tanti chilometri. Ma il tecnico è stato chiaro: se voglio giocare queste sono le condizioni».

Montella a quale dei suoi vecchi allenatori può essere avvicinato?

«A Emery, tecnico del Siviglia. Sono due maniaci della parte tattica. Montella, però, ha una grande dote: gli schemi sono lo spartito di base ma il giocatore è libero di provare il “colpo” quando ha l’ispirazione giusta».

La Fiorentina è la squadra più spagnola del campionato.

«Ma ora facciamo meno tiki-taka e più contropiede».

Per valorizzare la velocità di Salah.

«L’egiziano è un piccolo fenomeno. É un centometrista con il senso del gol. Mi ricorda Ricardo Oliveira, quello che fu acquistato dal Milan. Ci ho giocato insieme nel Betis. Salah è una forza della natura. Fateci caso: non va mai per terra. Perché oltre alla velocità ha anche tanta forza».

La Fiorentina è in corsa su tre fronti.

«Nella mia carriera ho vinto due Coppe del Re e quindi mi piacerebbe fare tris conquistando la Coppa Italia. Però non dobbiamo mollare in campionato. Possiamo ancora salire sul podio».

La rivale più temibile?

«Il Napoli di Higuain e Callejon. Con i partenopei siamo in lotta su tutti i fronti. Mi piacerebbe incontrarli anche a Varsavia in finale di Europa League. Il Napoli è più forte della Roma, della Lazio e anche della Sampdoria». (...)

La Fiorentina presto ritroverà Rossi.

«Pepito fa la differenza anche se sta al cinquanta per cento. Speriamo di averlo nello sprint finale. Tra l’altro, è anche un ragazzo d’oro a cui è impossibile non volere bene».

Perché il suo amico Borja Valero non sta rendendo come nelle passate stagioni?

«Contesto questo giudizio. La Fiorentina ha avuto in questo campionato alcuni momenti difficili. E Borja ha sofferto come gli altri. Però lui è un fuoriclasse. Ed è un leader. Per Borja vale lo stesso discorso che viene fatto per Pirlo: se hai un problema dai la palla a loro e passa la paura». (...)

Che consiglio darebbe ai talenti Babacar e Bernardeschi?

«Hanno qualità e hanno un futuro garantito. Capisco la loro smania. Sono giovani, vorrebbero tutto e subito. La mia esperienza può essergli di insegnamento. Devono lavorare duro e sfruttare il momento giusto». (...)

Luca Calamai - La Gazzetta dello Sport