Nell'edizione odierna del Corriere dello Sport-Stadio, troviamo un'interessante intervista al viola Joaquin. Di seguito vi proponiamo i passaggi più interessanti (la versione integrale dell'intervista nell'edizione cartacea del quotidiano sportivo):
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Joaquin: “E’ arrivato il mio momento. Voglio la finale di EL”
“Ora corro su tutta la fascia… ma che dolori! Cesena? Una finale. E il futuro…”. Poi parla anche di Gomez
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Si è lasciato convincere da qualche altro spagnolo già arrivato in Italia ad accettare l'offerta della Fiorentina?
«Da Borja Valero e poi dalle immagini in tv. Ho seguito la Fiorentina in televisione e mi sono innamorato».
In questi mesi non ha mai fatto una polemica, nonostante diverse esclusioni da parte di Montella. Strategia o carattere?
«Non è facile accettare di essere messo fuori, ma il calcio, per me, è lavoro. E so che devo accettare le scelte tecniche».
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Che cosa le ha detto Montella?
«Che il 3-5-2 non si adatta al mio modo naturale di giocare. Ed è vero, ma io, nel frattempo, ho imparato anche a correre. Su e giù per la fascia. Sa che cosa è successo all’indomani della mia prima gara giocata così? Che mia moglie mi ha chiesto di andare a cena fuori ed io ho detto: “No, sei matta!”. Non ce la facevo nemmeno a muovermi dal letto».
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Adesso è soddisfatto?
«Questa per me è una vittoria. Sono sempre stato dell’idea che prima o dopo arriva il tempo giusto per ciascuno. Ho saputo aspettare ed è arrivato anche il mio».
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Il suo contratto scade nel 2016, ma si sussurra della sua voglia di tornare in Spagna, al Betis.
«Io voglio restare a Firenze fino alla fine del mio contratto. Così come la mia famiglia. Poi mi piacerebbe tornare lì dove sono nato: il Betis,per me, è sentimento». E dopo? «Un sogno ce l’ho…. Fare il torero, che per me è arte».
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A Cesena, che partita si aspetta?
«E’ una finale, perché per restare nei primi cinque posti non possiamo fare a meno di questa vittoria».
Come spiega il fatto che la Fiorentina è più temibile in trasferta che al Franchi?
«Quando giochiamo in casa c’è una voglia maggiore di puntare allo spettacolo. Fuori è diverso, attacchi a prescindere perché è il solo modo per fare gol».
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Tottenham, Villarreal, PSV, Liverpool. Queste sono alcune delle squadre che potrebbero toccare in sorte alla Fiorentina in Europa League.
«Premesso che per prima cosa spero di esserci io in campo ad affrontarle, a me vanno bene tutte. I grandi club mi esaltano».
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