Del Pizjuan non hanno ferito i fischi. Joaquin sapeva benissimo che il più pizzicato della sua squadra sarebbe stato lui, lo spagnolo col Betis, l'altra squadra di Siviglia, nel cuore. Ha accusato la sconfitta forse più di ogni altro. Intanto perché sa bene, carta d'identità alla mano, che questa potrà essere l'ultima vera occasione per sollevare un trofeo continentale e poi pure perché lui, nella prima fase della competizione, era stato costretto ad osservare le partite da fuori, nemmeno incluso nella lista Uefa. Ha voglia di fare la storia, lui che già nelle "remuntada" del 2013, contro la Juventus, firmò il gol del 3-2 sventolando la sua muleta immaginaria direttamente sotto la Curva Fiesole, circondato dall'estasi di uno stadio intero. Da torero vuole provare a trasformarsi in picador: vuol costruire le azioni più efficaci per riscrivere la storia con i suoi compagni. A dire il vero, ci ha provato anche nella gara d'andata, servendo prima Gomez e poi Mati Fernandez. Stavolta, punta alla perfezione, col suo micidiale uno contro uno.
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Joaquin cerca la remontada per la storia
Del Pizjuan non hanno ferito i fischi. Joaquin sapeva benissimo che il più pizzicato della sua squadra sarebbe stato lui, lo spagnolo col Betis, l’altra squadra di Siviglia, nel cuore. …
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Francesca Bandinelli - Corriere dello Sport
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