Vincenzo Italiano ha rilasciato un'intervista sulle colonne del Corriere dello Sport. Nella lunga chiacchierata il tecnico viola ha affrontato molti temi, compreso il mancato rinnovo di Dusan Vlahovic. L'ex Spezia difende a spada tratta il proprio attaccante: "un professionista serio che ha ancora due anni di contratto", augurandosi che sul suo rendimento non influiscano problemi extracalcistici. Italiano non vuol sentir parlare di sostituti, anche perché in rosa c'è già Kokorin: "dobbiamo cercare di ricavarne il massimo". Il tecnico siciliano si dimostra cauto nel commentare il positivo avvio di stagione della sua Fiorentina, perché in una stagione di grandi trasformazioni. "La Serie A è complicata, ci vogliono 12-15 partite per capirci qualcosa".
Corriere dello Sport
Italiano: “Vlahovic darà tutto per la Fiorentina. Presto per fare bilanci”
Il tecnico viola racconta lo splendido inizio di campionato della Fiorentina e costruisce "un fortino" intorno alla serenità di Vlahovic
Il quinto posto attuale riflette i risultati ottenuti sul campo, dopo gli incroci con Inter, Atalanta, Napoli e Roma. In particolare ad impressionare Italiano è stata l'Inter per fisicità e talento, mischiati alla concretezza. Giudizio estremamente positivo anche per il Napoli di Osimhen, definito un fattore. Infine il Milan che esprime un gran calcio, destinato a non uscire dal circolo ristretto di pretendenti per lo scudetto. Perché - argomenta Italiano - "non si tratta più solamente di avere giocatori di qualità, quanto di proporre gioco". La Fiorentina del resto partiva molto indietro, reduce da stagioni molto deludenti. L'allenatore ha fin da subito percepito la disponibilità dei calciatori e la sintonia sviluppatasi subito con loro. C'è grande voglia di migliorarsi, caratteristica comune allo stesso Italiano. Adesso c'è la necessità di un salto in avanti mentale, nella gestione delle gare. Giocarsela alla pari - come con Inter e Napoli - senza uscire dal campo sconfitti, anche se tra gli applausi. Le rimonte nei secondi tempi non dipendono da un calo fisico, quanto dalla mancata concretezza e dalla qualità dell'avversario.
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