Italiano guida il Rinascimento viola. E l’attacco è il punto di forza

"Vlahovic esalta una viola d'assalto": titola così il Corriere dello Sport. In due mesi - si legge - ha rovesciato la prospettiva, gettando le basi del miracolo Italiano. Sì, perché il comune denominatore del Rinascimento viola è proprio lui, il tecnico arrivato all'indomani del divorzio con Gattuso. Quelli che sembravano poter essere nervi scoperti del passato recente della Fiorentina all'improvviso si stanno riscoprendo valori aggiunti. "Attaccare benissimo" aveva detto Italiano nel giorno della presentazione. Sono già 9 i gol realizzati tra campionato e Coppa Italia dalla Fiorentina nelle prime quattro partite: di più (11) negli ultimi 20 anni avevano segnato solo i viola di Terim nel 2000-01. Sono stati eguagliati i numeri della stagione 2005-06, la prima con Prandelli in panchina.

Fin qui Italiano ha utilizzato 23 giocatori. Gli imprescindibili sono Milenkovic, Biraghi e Vlahovic, mai sostituiti. Tutti gli altri si sono avvicendati con il rispettivo alter ego, ad esempio Castrovilli per Maleh, Igor per Quarta.

Oggi i punti sono sei: il doppio di un anno fa, sei volte rispetto alla prima stagione di Commisso in A (2019-20, prima della pandemia la Fiorentina aveva conquistato un solo punto in tre partite.