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Interrompere le partite, ecco cosa dice il regolamento: “Insulti non contemplati”

Ecco cosa dice il regolamento sull'interruzione delle partite

Redazione VN

Percassi ha invocato la sospensione di Fiorentina-Atalanta. Ma quando un arbitro può interrompere (e/o sospendere) una partita di calcio? A porsi la domanda è il Corriere dello Sport. Il regolamento del gioco del calcio elenca i casi e le situazioni alla regole 5 ("L'arbitro), in particolare quando analizza "poteri e doveri dell'arbitro in ordine all'inizio, alla prosecuzione o alla interruzione delle gare" e "Tutela dell'ordine pubblico in occasione delle gare".

Le interruzioni sono all'ordine del giorno. Una partita può essere fermata per momentanea ( o definitiva) impraticabilità di campo, condizioni meteo estreme avverse, infortuni gravi, interferenze degli spettatori. La regola 5 indica all'arbitro il dovere di sospendere (o di non far iniziare una partita) in tutti quei casi in cui la sua incolumità, quella dei suoi collaboratori, dei giocatori e dei tesserati ammessi sul terreno di gioco possa essere messa in pericolo. Un arbitro può interrompere la partita anche per cori, grida e ogni altra manifestazione discriminatoria. Gli insulti non sono contemplati. L'arbitro può solo annotare sul referto l'accaduto, poi spetterà al Giudice prendere provvedimenti.

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