Doveva essere una festa. E' finita con i bambini con le bandiere della Juventus in lacrime, i loro miti costretti a scappare e chiudersi in camera e qualche centinaio di scalmanati che assediavano la struttura, battevano su porte e finestre al grido di "restituirci i soldi" con Polizia e Carabinieri che cercavano di farli sfollare. Follia ieri a Corato, alla prima grande festa degli Juventus club dopo il 29esimo scudetto bianconero. Super ospiti della giornata mister Antonio Conte e i due campionissimi Leonardo Bocucci e Claudio Marchisio. I tre avrebbero dovuto, all'interno e all'esterno di una sala ricevimento, scattare fotografie e firmare autografi ai circa duemila tifosi che per una cifra che oscillava dai 40 ai 50 euro (a secondo se fossero soci o meno) erano venuti a salutarli.
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Inferno alla festa Juve, botte e sala devastata
Doveva essere una festa. E’ finita con i bambini con le bandiere della Juventus in lacrime, i loro miti costretti a scappare e chiudersi in camera e qualche centinaio di …
L'organizzazione si è rivelata un fallimento, il programma è saltato e alla fine non è accaduto niente di quanto era previsto. I tre ospiti sono stati costretti a scappare perché la sala era stata letteralmente presa d'assalto dai tifosi che spingevano contro le porte cercando di entrare nella struttura. Completamente in palla il servizio d'ordine interno, in grossa difficoltà la Polizia, dopo nemmeno mezzora è stato chiaro che era meglio fare saltare tutto altrimenti avrebbero potuto essere guai: Conte, Bonucci e Marchisio hanno detto appena due parole e sono fuggiti via scortati dai body guard mentre fuori la gente faceva partire la rivolta. Sedie all'aria, pugni ai vetri, in mezzo a famiglie con bimbi che cercavano di raggiungere le auto e tutti gli altri che chiedevano giustizia e la restituzione del biglietto. Allertate Questure e comandi dei carabinieri, si è cercato di andare verso un deflusso della gente, compito reso particolarmente difficile dal fatto che la sala si trova in piena campagna, in mezzo a strade strette e sterrate.
"Ci dispiace" hanno ripetuto più volte sia i giocatori sia il mister Conte, arrivato in prima mattinata a Bari. In albergo ha incontrato molti suoi vecchi amici, "questa città mi è rimasta nel cuore, io tiferò per sempre Bari" ha detto, cercando però di evitare ogni accenno allo scandalo del calcioscommesse che ha toccato anche alcune partite della sua stagione.
La Repubblica (ed. Bari)
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