E adesso l’Europa. La doppia, inattesa sconfitta contro Basilea e Lech al Franchi infatti, ha messo con le spalle al muro i viola: per non perdere il treno della qualificazione, adesso servirà un girone di ritorno a cento all’ora per non rischiare l’eliminazione. Per questo Sousa contro il Frosinone (anche rischiando) ha scelto di rinunciare a 5-6 titolari in vista di Poznan.
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In Europa è dentro o fuori. Torna Kalinic
Il campionato resta impresso nella mente, ma da ora in poi il giovedì sera sarà vietato sbagliare
Giovedì servirà per forza di cose vincere e allora meglio potersi giocare le proprie carte con un Kalinic fresco, con un Ilicic motivato e un Vecino riposato, piuttosto che con quelle seconde linee che proprio contro il Lech hanno deluso parecchio. Stavolta insomma si vedrà in campo la Fiorentina vera, con il polacco Blaszczykowski (sarà una specie di derby per lui) sulla fascia destra, Astori in difesa e forse pure Alonso sulla fascia mancina. L’unico big a restare fuori allora potrebbe essere Borja (in stagione ha già superato i mille minuti in campo), mentre resta da capire se ci sarà anche Pepito o se, come ieri, l’allenatore viola preferirà partire col consueto sistema di gioco col doppio trequartista: di sicuro anche se il clima in Polonia sarà freddo (durante la partita sono previsti 2-3 gradi), nel nuovissimo stadio Miejski farà molto caldo.
Già, perché dopo le restrizioni per le «manifestazioni di razzismo» (così si leggeva sui referti ufficiali) del pubblico biancazzurro e la decisione di chiudere lo stadio, la Uefa è tornata sui suoi passi e ha consentito la normale vendita dei biglietti. Sugli spalti così sono annunciati quasi 40mila spettatori e un tutto esaurito che spingerà i modesti ma agguerriti padroni di casa a sognare la clamorosa qualificazione ai sedicesimi. Sarà partita vera, insomma. Ma Sousa questo lo sa bene, anche perché sarà lui, già stamani, a insistere su questo argomento nel chiuso dello spogliatoio: «All’Europa ci teniamo» tra l’altro è un motto viola che dura dai tempi di Montella. Da quando cioè l’Aeroplanino addirittura sceglieva l’undici migliore per giocare in Uefa, concedendo minuti alle seconde linee in campionato, in nome di quella voglia di alzare un trofeo più volte ammessa anche da Della Valle. Senza la sconfitta col Lech in casa, probabilmente ieri col Frosinone avremmo visto una Fiorentina diversa, con Kalinic titolare e con tante riserve in panchina. L’ultimo posto nel gironcino di coppa (la Fiorentina ha appena 3 punti in 3 partite) però ha consigliato altre scelte, perché dopo tutte le belle figure collezionate in queste ultime partecipazioni, uscire proprio nell’anno in cui Firenze sogna lo scudetto, stonerebbe parecchio. A Poznan per vincere dunque, in attesa di sfidare il Basilea in Svizzera e chiudere col Belenenses in casa.
Il campionato resta comunque bello impresso nella mente (domenica sera c’è la Samp a Marassi e anche lì la Fiorentina andrà per vincere), ma da ora in poi il giovedì sera sarà assolutamente vietato sbagliare. Anche se questo costerà fatiche supplementari a qualche titolarissimo.
Corriere Fiorentino
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