Non è tutta colpa di Josip. E questo va detto. Perché poi quando a un tifoso gira storto, le ragioni del giramento devono per forza essere sintetizzate in un’immagine. E diciamo che, allenatore a parte, quella caracollante di Ilicic si presta bene a incarnare questa sintesi emotiva. Ecco, non è tutta colpa sua, però è possibile affermare che lui non faccia molto per togliersi di dosso la fama di quello che vaga per i campi di calcio e del Tennessee. Un attimo, chiariamo: lo sloveno ha un sinistro prezioso e una botta potente. Il problema è che se lo metti in campo per cambiare il ritmo di una partita fai prima con la valeriana e il biancospino.
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Ilicic, caccia al colpevole: l’alieno chiuso in gabbia tra equivoci e rimpianti
Hai bisogno degli AC/DC e ti mettono un pezzo di Zarrillo. L’incipit dell’articolo di Benedetto Ferrara
Così è andata domenica. Josip non ha certo più responsabilità dei compagni per quella sconfitta. Anzi, ne ha meno di loro, visto che è entrato nel corso del secondo tempo. Però l’impressione è stata netta: la Fiorentina sta finalmente alzando il suo ritmo. Montella fa il cambio e tutto si sgonfia. Maledizione: hai bisogno degli AC/DC e ti mettono un pezzo di Zarrillo. E allora? Allora bisognerebbe fare un passo indietro e chiedersi cosa ci sta a fare qui il buon Ilicic. Perché la verità è che lui in questa squadra è una specie di alieno. E ci riferiamo a una questione tecnico-tattica, chiaramente. Infatti, nel Palermo, lui giocava dietro la punta in un 3-5-1-1 o in un 4 3-2-1. E, soprattutto, faceva valere le sue lunghe gambe per conquistare gli spazi, cercare la soluzione personale, inventare qualcosa per il centravanti. Ma nel gioco di Montella spazi zero: possesso palla e tocchetti. Lo sloveno sembra in gabbia.
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L'articolo completo di Benedetto Ferrara nell'edizione odierna de' La Repubblica!
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