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Il triplice Fiorentina-Juve, un laboratorio sugli arbitri

Così Roberto Beccantini su La Gazzetta dello Sport scrive della triplice sfida tra Fiorentina e Juventus:   Coloro i quali scorgono aiutini dietro ogni mischia, e per questo invocano la …

Redazione VN

Così Roberto Beccantini su La Gazzetta dello Sport scrive della triplice sfida tra Fiorentina e Juventus:

Coloro i quali scorgono aiutini dietro ogni mischia, e per questo invocano la moviola in campo, potranno allungare le mani su un giocattolo che non la vale, ma la surroga. L’arbitro straniero. In ambito continentale, Juventus e Fiorentina si erano già affrontate nella doppia finale della Coppa Uefa 1989-’90. Allenatori, Dino Zoff e Ciccio Graziani. All’andata, diresse lo spagnolo Soriano Aladren: 3-1 per la Juventus. Reti di Galìa, Buso, Casiraghi e De Agostini. Propiziato da una spinta, il gol di Casiraghi venne ferocemente contestato dai viola. Ma l’arbitro era straniero e allora: graffi, non morsi. Il ritorno si giocò sul neutro di Avellino, e finì 0-0. Schmidhuber, tedesco dell’ovest, espulse Bruno già (o solo?) al 58’. Ma era straniero. (...)

Per una volta, plaudo alle bizze del calendario. Domenica 9 marzo, a Torino, Juventus-Fiorentina di campionato con equipaggio rigorosamente italico. Poi, da un giovedì all’altro, l’uno-due transnazionale. In un periodo così turbolento, e nella speranza che le trame possano fornire concreti elementi di paragone, l’ingorgo ci permetterà di valutare se e quanto il regolamento sia diventato, sul serio, un concetto che ogni scuola di pensiero tira e interpreta a modo suo: trattenute in area, mani-comio, fuorigiochicidio, misure repressive, oltraggi alla divisa. D’improvviso, Juventus-Fiorentina si trasforma in un laboratorio. Arbitro italiano, arbitri stranieri: sono proprio curioso di verificare i pesi e le misure, il livello d’approccio, la reazione dei duellanti alle scelte tecniche e alle eventuali sanzioni di carattere disciplinare. Non è perfetta la scienza, figuriamoci l’occhio umano, nativo o forestiero che sia; ma esterofili e maliziosi quali siamo, ci piace pensarlo diverso .