Jovetic è incedibile. A meno che. E quella specifica fatta in coda da Pradè — a meno che — svolazzerà a lungo fra Moena e il mercato, nella zona ampia, grigia e sfumata che resta fra i sorrisini e i musi allungati di JoJo, i suoi silenzi durante la firma degli autografi, i pensieri persi nel buio tattico del manager Ramadani, un covo di sondaggi alla zitta; e poi le mezze ammissioni appuntite che arrivano dallo stesso Montella, che più che convinto sembra speranzoso: «Mi auguro che Jovetic resti».
stampa
Il tormentone Jovetic
E dal club viola nessuno dice apertamente: Jo-Jo rimane
Insomma la quota di quello che non è stato detto supera ampiamente le certezze dell’ufficialità, finora queste: «Jovetic non è sul mercato» (comunicato di Andrea Della Valle pubblicato dal sito della società), «C’è un gentlemen’s agreement per sedersi a un tavolo e trattare la sua cessione, ma solo di fronte a un’offerta da 30 milioni in contanti» (parole di Daniele Pradè).
Nessuno che dica apertamente: Jovetic vuole restare qui. E il primo a restare muto è proprio lui, fra occhiate serie e sirene calcistiche vamp, nonostante la firma sul prolungamento del contratto fino al 2016 (due milioni netti a stagione più bonus, ingaggio a salire) sia stata messa dieci mesi fa senza la pressione di un kalashnikov alle spalle. Ora soltanto silenzi, calcoli, procuratori che tessono contatti, una società che dichiara un’incedibilità vincolata all’assenza di un’offerta pazzesca. Una prova di forza a metà, sullo sfondo c’è sempre una possibile scappatoia. All’origine però c’è una legge non scritta che la Fiorentina deve rispettare: se venisse meno alla promessa verbale fatta a suo tempo al giocatore, la società non sarebbe più credibile.
Probabilmente, a margine dei pruriti di JoJo, la poca fiducia su quello che vede muoversi intorno. Come e quanto sia cambiato il giovane Stevan all’interno dello spogliatoio, su quanto si stimi in più rispetto a due anni fa e non manchi di farlo notare spesso ai compagni, c’è una vasta anedottica non ufficiale. Dettagli da aggiungere agli altri.
E comunque il calcio ormai è questo, siamo nella stagione in cui tutti i giocatori dopo aver cambiato maglia dicono la stessa cosa: «Il mio sogno era venire qui e solo qui». Negli ultimi giorni è successo per Behrami, Ibrahimovic, Verratti. Supponiamo una replica anche nel caso in cui JoJo finisse alla Juve, la società italiana che più lo vuole, anche se Marotta ieri ha aggiunto un concetto in più: «A 30 milioni Jovetic è intrattabile».
Non ci sono più bandiere e comandano i soldi. Se dovesse comandare la voglia di restare, probabilmente JoJo sarebbe già via da un pezzo, ma ogni legittima aspirazione ha un prezzo, anche perché è con quello — più i soldi di Behrami e Gamberini — che la Fiorentina dovrebbe ricostruire se stessa cercando di individuare per tempo le piste praticabili. A cominciare da Ramirez, Matri e Ralf. Con 30 milioni potrebbero arrivare in tre, ma JoJo alla Juve resterebbe un’uscita difficile da spiegare.
Angelo Giorgetti - La Nazione
© RIPRODUZIONE RISERVATA