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Il tifoso: “E’ la Viola più forte di sempre. Prima c’era solo Bati, ora… “

Il 6 dicembre del 1989, lui a Kiev c’era. Federico De Sinopoli – scrive Stadio -, per tutti ‘Fefè’, storico tifoso viola e dalla morte di Valterino Tanturli presidente dell’Atf …

Redazione VN

Il 6 dicembre del 1989, lui a Kiev c'era. Federico De Sinopoli - scrive Stadio -, per tutti 'Fefè', storico tifoso viola e dalla morte di Valterino Tanturli presidente dell'Atf (associazione tifosi fiorentini), partì per andare a tifare, certo, ma anche per portare gli scarpini da ghiaccio a Beppe Iachini. Per quella trasferta pagò, costo allora del viaggio, 550.000 lire. In questi giorni organizzerà un charter per tanti club che ne hanno fatto richiesta: "La difficile situazione politica rende l'organizzazione complicata, ma noi ci proveremo... Questa è la Fiorentina più entusiasmante, specialmente in trasferta. Non c'è un giocatore che la rappresenta, potrei dire Gonzalo, Basanta, Savic, ma poi mi rendo conto che la forza sta, questa volta, come mai nel passato, nel gruppo. Il gran merito è di Montella. Possiamo criticarlo per qualche scelta, per delle sostituzioni, fatte o non fatte, ma è indiscutibile che dietro a questa squadra c'è lui.

E’ un allenatore che ha saputo ricostruire giocatori che parevano sul viale del tramonto, ha saputo gestire casi come quello di Neto, ha saputo attendere e far crescere giocatori che parevano fuori dal gruppo come Badelj. Insomma è stato la vera guida e l'ispiratore del gruppo. Ora, quando partiamo per andare in trasferta lo facciamo nella convinzione che la Fiorentina possa mettere sotto chiunque. E lo sanno anche gli avversari. A Roma non c'era il tutto esaurito e a me piace pensare che uno dei motivi sia stato la 'paura' di incontrare questa Fiorentina. La 'paura' di una serata nella quale c'era anche la possibilità di fare una pessima figura. Come è stato, perché la squadra di Rudi Garcia è stata «ammazzata» nei primi minuti. Un po' come fa la Juve che mentalmente ti mette in difficoltà già prima di giocare. Ecco, questa Fiorentina, è già forte in testa, convinta.

Chi ci affronta sa in partenza che contro di noi non c'è niente di scritto. E' un gruppo che piace alla gente. A tutta la gente. Ogni occasione è buona per andare a festeggiarli. L'apertura del Franchi per un allenamento, il ritorno alla stazione dopo una trasferta da vincitore, un turno superato nelle Coppe: la gente si mobilita anche solo per regalare una sciarpa ai giocatori, per correre ad abbracciarli. Di questa Fiorentina piace la personalità calcistica, la gente ci si riconosce come non succedeva da una vita. Forse neppure quando le cose andavano bene, quando si vinceva. Ora c'è una consapevolezza superiore, un orgoglio generale. E' la «striscia» delle prestazioni che ci fa sentire più forti dentro. E questa è una splendida sensazione: quella di sentirsi rappresentati da una squadra finalmente forte e soprattutto bella".

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