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Il reverendo Vargas e…

Il Viola Pop di Benedetto Ferrara

Redazione VN

Il Natale è a un passo. E voi siete tutti più buoni, tanto che per il pranzo vi ritroverete intorno a un tavolo a far finta di voler tanto bene a parenti che non vedevate da una vita. In molti casi, diciamocelo, c’erano dei motivi più che validi se vi eravate persi di vista. Ma nel giorno in cui dobbiamo aprire le porte dei nostri cuori al prossimo come non sorridere anche a chi ci sembra così diverso e distante? Perché, come è noto, è nella diversità che vive la ricchezza della natura umana. Insomma, via giù, fate un sorrisino tirato anche a zio Alvaro, noto gobbo di famiglia. Vedrete che apprezzerà il vostro regalo personalizzato (le presine per le pentole con la scritta “4-2: brucia ancora”) e le quattro pere che preparerete per lui quando sarà servita la frutta (vi sto dando delle idee, prendete appunti). E poi, mi raccomando, a fine pasto sparate l’audio del Guetta datato 20 ottobre. E non preoccupatevi se zio Alvaro si lamenta del fatto che tutti voi mangiate i tortellini e lui kebab. Non state a spiegargli perché. Sì, è bello aggiungere un posto a tavola. (...)

E per il Capodanno? Beh, Firenze, come il suo sindaco, è una città giovane e cool. Alla stazione, infatti, salirà sul palco Max Pezzali, mentre il biondo degli 883 farà il suo show nel sottopassaggio delle Cure. Degno di nota al Mandela forum il concerto evento della cantante pd-blues Giani Joplin, il cui show sarà aperto da una performance della mitica Nardella Bella. Preparatevi ai soliti sms seriali di fine anno. Questa volta per noi ce ne sarà uno particolarmente importante che dovrebbe recitare più o meno così: «Bevi con moderazione e mettiti alla guida solo se hai bevuto succo di mirtillo biologico. Buon anno, ma vai a letto presto e pentiti. Firmato, reverendo Juan Manuel Vargas ». Le redenzioni hanno le loro controindicazioni. Ma, in fondo, meglio così. Comunque, in questi giorni di feste, di film visti e rivisti, di sensi di colpa (veri o ipocriti), di George Michael che ci inzucchera con Last Christmas e di cotechini spacciati come fossero droga, ricordatevi che per cambiare il mondo in meglio non basta un giorno all’anno. Già, perché non immaginare che ogni giorno sia Natale e che il bene vinca sul male sempre? La risposta c’è: perché sennò zio Alvaro il gobbo viene a pranzo tutti i giorni. Peace & love. E auguri a tutti.

Benedetto Ferrara - la Repubblica