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Il ragazzo «dai mezzi illimitati» sta diventando un bomber adulto. Grazie anche a Montella

Da quel “Babacar ha mezzi illimitati” (cit. Prandelli) sono passati molti anni. E anche molti Babacar, considerando quello sovraesposto e bacchettato ai tempi di Mihajlovic e la versione depotenziata in prestito …

Redazione VN

Da quel "Babacar ha mezzi illimitati" (cit. Prandelli) sono passati molti anni. E anche molti Babacar, considerando quello sovraesposto e bacchettato ai tempi di Mihajlovic e la versione depotenziata in prestito in Spagna al Racing Santader. Poi tanta serie B con Padova (1 gol) e Modena (20) prima di raggiungere lo status di probabile giocatore. Prima Baba era soltanto un giovanissimo talento e come lui sai quanti se ne perdono per strada quando il gioco si fa duro e le pressioni diventano più cattive dei difensori: il suo merito principale è stato probabilmente quello di gestire lo stress e ricostruirsi lontano da Firenze, accettando poi di ritornare in una piazza che lo aveva bocciato.

E qui devono essere messi in evidenza i meriti di Montella, l’allenatore che da subito ha puntato sul centravanti di ritorno nonostante la concorrenza interna ai tempi di Moena. Da notare che Babacar è stato confermato mentre l’altrettanto giovane Rebic _ acquistato dalla Fiorentina su personale interessamento del presidente Cognigni_ è stato mandato in prestito in Germania: logico che Montella si sia preso una bella responsabilità facendo la scelta. Babacar lo sta ripagando. E non solo per il gol segnato ieri, ma anche per l’atteggiamento durante gli allenamenti. In campo il comportamento positivo traspare da tutto, compreso il modo di dialogare con i compagni: mai un gesto sbagliato, sempre evidente l’inclinazione verso l’umiltà. E da qui Babacar deve ripartire per il salto definitivo di qualità: anche ieri a Torino sono stati evidenti i lampi di classe ancora unita all’incompletezza del giovane. Ma i progressi rispetto alla prima versione viola di Baba sono così tanti che non c’è bisogno di commentarli. Si vedono da soli. E quando non c’è bisogno di sfumature, né di giustificazioni, significa che un primo salto verso l’alto è stato fatto davvero.

Angelo Giorgetti - La Nazione