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Il pulcino viola scopre l’Europa. Un bel ritratto di Bernardeschi

La Gazzetta dello Sport di stamattina si concentra sul personaggio Federico Bernardeschi e sulla sua storia in viola:   Un pulcino di un metro e trenta per trentasei chili: ecco …

Redazione VN

La Gazzetta dello Sport di stamattina si concentra sul personaggio Federico Bernardeschi e sulla sua storia in viola:

Un pulcino di un metro e trenta per trentasei chili: ecco Federico, otto anni, esterno d’attacco. E poi un giovanotto con il ciuffo, un metro e ottantatré per settantacinque chili con buonissima percentuale di muscoli: Bernardeschi, vent’anni, esterno d’attacco, evoluzione del pulcino. Sono dodici anni che Federico s’infila la maglia viola, stasera la prima da titolare tra i grandi: considerata l’attesa decennale l’Italia andava stretta, meglio sfilare in Europa.

Pressing United - Bernardeschi era il talento dei Pulcini, poi dei Giovanissimi, degli Allievi, della Primavera e ora della Fiorentina che in Bielorussia cerca la seconda vittoria del girone di Europa League. Un toscano di Carrara che oggi dice che «esserci è un grandissimo orgoglio»: Federico abitava con la famiglia, poi pranzava al ristorante viola insieme ai compagni, si allenava e ripartiva. A diciotto anni il primo bilocale da single, a due passi dalla sede. In mezzo un paio di momenti chiave: a sedici anni, un comune problema cardiaco, immediatamente superato, e poi il pressing United, che alla Fiorentina aveva già razziato Gollini e Fornasier (altri baby oggi in Serie A). La storia di Federico va diversamente, non ha una tappa inglese: un diavolo stavolta diventa Corvino, allora d.s., che convince la famiglia a non cambiare prefisso (in realtà non fece neppure tanta fatica…). Oggi Bernardeschi è un esterno mancino che ama la moda, i cappellini, i tatuaggi, il cane Birillo, la sua pagina Instagram, che guida una Smart (piccolo incidente a fine agosto: procedeva nei limiti, ma finì per investire un cane), che ha un’ossessione per Cristiano Ronaldo, e che convive con la fidanzata studentessa in zona stadio. Che poco più in là ha segnato al Guingamp, che Montella ha già fatto debuttare in A e che contro il Torino ha servito il pareggio a Babacar, altro prodotto locale.

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