Giuseppe Calabrese su La Repubblica di questa mattina parla del portiere, figura che nella nuova visione che ha Montella del ruolo di portiere, è rappresentata da uno che para con i piedi più che con le mani, che sappia giocare il pallone. Non è un caso che il tecnico viola abbia voluto un preparatore più giovane nel suo staff. L’arrivo di Alejandro Rosalen Lopez è stato una svolta anche per Neto, che a Moena ha lavorato tantissimo con i piedi. L’evoluzione del numero uno, che non sta più tra i pali ma gioca dieci-quindici metri più avanti. «In Europa lo fanno in pochissimi, in Italia nessuno» disse a Dnipropetrovsk Edoardo Macìa. Il portiere per Montella è il vertice basso della difesa. Difensore- portiere-difensore, è questo lo schema per uscire dall’area.
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Il portiere del futuro para coi piedi
Un’altra innovazione viola mentre Neto sente l’arrivo del mercato (COMM.)
Intanto Neto, dopo aver avuto la fiducia della società, si trova a dover far fronte ancora una volta alla critica. Il brasiliano nei momenti difficili si è sempre rialzato ma l'incombenza del mercato di Gennaio si fa sentire anche se la società viola, prima di Giugno, difficilmente prenderà in considerazione l'ipotesi di sostituire il numero uno.
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