Una grossa occasione perduta per rimanere a molto largo contatto con il Napoli, perduta senza colpo ferire in una partita che ha visto poche e sbagliate conclusioni da parte della Fiorentina, con Matri (il solito Matri) che ha fallito un paio di conclusioni sullo zero a zero e soprattutto ha messo a lato di testa, all'inizio della ripresa, il pallone del pareggio. Qualcosa poteva cambiare, a quel punto, ma la storia della partita parla di una Fiorentina inferiore e spaesata alla quale si possono concedere le solite attenuanti di rito, ovvero sia le assenze di Rossi, Gomez, Pizarro e volendo anche Vargas, più l'infortunio precoce di Pasqual, ma che nella sostanza lasciano intatta la delusione per una prova incolore contro una squadra — il Milan — che non ha altra ambizione se non quella di tamponare la crisi e di far scorrere la stagione in attesa di un futuro da ricostruire. Dunque un passo falso, molto spiacevole, che rispedisce indietro le speranze di lottare per la qualificazione Champions.
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Il passo falso dopo tre giorni di speranze
Una grossa occasione perduta per rimanere a molto largo contatto con il Napoli, perduta senza colpo ferire in una partita che ha visto poche e sbagliate conclusioni da parte della …
Nel giro di tre giorni, vittoria a Napoli che apre qualche prospettiva e sconfitta interna con il Milan che le riduce a pura teoria, la Fiorentina è passata dalla speranza alla delusione. Male quasi tutti, si può generosamente salvare la combattività di Ambrosini e poco altro, ma quando si difetta nelle due fasi (quella difensiva e quella di attacco) e ci si milita al gioco privo di accelerazioni e molto prevedibile, a un Milan intristito dalla classifica e dalle polemiche, ma con buoni giocatori, può bastare un po' di esperienza e qualche punizione di Balotelli per vincere, anche con merito, la partita e dare un aiuto al discusso Seedorf. Troppe partite perdute in casa, troppi punti lasciati sul campo del Franchi, anche troppi infortuni, fatto sta che, salvo soprese, non sembra restare altro che la difesa del quarto posto e la finale di coppa Italia. Ma resta anche il dovere di dare tutto da qui alla fine del campionato.
Sandro Picchi - Corriere Fiorentino
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