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Il Parma salta con l’asta? Nella busta solo promesse

Nessuna offerta d’acquisto. Il Parma Football Club, come i passeggeri del Titanic, vede l’acqua salire, il terrore si diffonde a bordo e all’orizzonte non ci sono scialuppe di salvataggio. Ieri …

Redazione VN

Nessuna offerta d’acquisto. Il Parma Football Club, come i passeggeri del Titanic, vede l’acqua salire, il terrore si diffonde a bordo e all’orizzonte non ci sono scialuppe di salvataggio. Ieri a mezzogiorno, termine ultimo per la presentazione di un’offerta vincolante presso il notaio Giulio Almansi, non è arrivata la tanto sospirata busta che contenesse il denaro necessario a rilevare il club. Un solo plico è stato recapitato nello studio del professionista: si tratta di una semplice manifestazione d’interesse «non conforme a quanto previsto dal Disciplinare di Gara e non corredata da cauzione, a firma delle società Viris S.p.A. e Unigasket S.p.A.». Così si legge nel comunicato scritto dai curatori fallimentari Angelo Anedda e Alberto Guiotto, che prosegue: «Tale manifestazione d’interesse, unitamente alle altre comunicazioni ricevute dai curatori nella mattinata odierna, saranno sottoposte all’attenzione del Comitato dei Creditori e del Giudice Delegato nella giornata di domani (oggi, ndr ), affinché vengano prese le opportune determinazioni». In pratica Giuseppe Corrado, presidente e amministratore delegato di The Space Cinema e a capo di una cordata d’imprenditori, ha fatto sapere ufficialmente, attraverso la busta consegnata al notaio, di essere disposto a rilevare la società, ma non ha versato alcun euro e per questa ragione anche questa sesta asta è andata formalmente deserta.

RISCHIO ELEVATO I motivi che hanno frenato le mosse di Corrado sono molto semplici: non c’è chiarezza sul valore del debito sportivo da pagare per l’iscrizione al campionato di Serie B. Secondo i curatori fallimentari, al lavoro dal 19 marzo, la somma sarebbe di 22,2 milioni di euro e dovrebbe essere valutata dal giudice delegato Pietro Rogato nell’udienza del 19 giugno. Secondo Corrado, invece, potrebbe essere superiore perché non sono stati considerati i soldi che il club emiliano deve versare a società straniere che si sono già rivolte all’Uefa e a società italiane che aspettano il «malloppo» entro il 2 luglio. Il rischio, considerando anche che alcune operazioni dei curatori fallimentari vengono considerate «al limite» (ad esempio non riconoscere l’incentivo all’esodo a quei giocatori di proprietà del Parma ma che non hanno mai disputato una partita con i gialloblù), è quello di trovarsi, una volta acquistata la società, di fronte a una serie di azioni giudiziarie cui dover rispondere. Per semplificare: il Parma, oggi, non si acquista versando soltanto i 4,5 milioni che sono la base d’asta e i 22,2 che sono il debito sportivo stabilito dai curatori, ma si deve mettere in preventivo di sborsare altri soldi per le eventuali cause perse. E i ricorsi al tribunale non saranno pochi se è vero, com’è vero, che il Parma ha sotto contratto più di 200 giocatori.

CAPITALI DAGLI USA Una manifestazione d’interesse per l’acquisizione del Parma è arrivata da Mike Piazza, l’ex giocatore di baseball statunitense che in città ha molti amici e che, nei gioni scorsi, ha costituito una società ad hoc: si chiama «Nuovo Parma Calcio srl», amministratore unico è Gilberto Gerali, allenatore della squadra di baseball. Piazza è molto interessato all’operazione, nella quale sarebbe affiancato da imprenditori americani e dalla banca JP Morgan. Anche lui, però, dopo essere stato a visitare lo stadio Tardini e il centro sportivo di Collecchio, dopo aver visto dal vivo, a Genova, l’ultima partita di campionato contro la Sampdoria, e soprattutto dopo aver letto attentamente i conti, ha sollevato il piede dall’acceleratore. I suoi legali gli hanno consigliato prudenza, poiché non è ancora chiara l’entità del debito sportivo che sarà cristallizzata soltanto il 19 giugno. Tuttavia Piazza avrebbe fatto partire un bonifico da un milione di euro, a testimonianza dell’interesse, e proprio questa mossa sarebbe alla base della pausa di riflessione che si è preso il giudice Rogato.

DECISIONE Non va dimenticato che lo stesso magistrato, nei giorni scorsi, aveva dichiarato che quella di ieri sarebbe stata l’ultima asta e non ci sarebbe stato spazio per eventuali trattative private. Che ci stia ripensando? Oggi, dopo aver ricevuto il comitato dei creditori di cui fa parte capitan Lucarelli e dopo aver ascoltato il parere dei curatori fallimentari, la decisione finale: o si discute con Corrado, con Piazza e con chi ha manifestato interesse, oppure il Parma, proprio come il Titanic, affonderà tra i Dilettanti.

La Gazzetta dello Sport