LA FIORENTINA ha un punto in più rispetto all’anno scorso e modestamente ha giocato senza Gomez. L’acquisto che doveva portare concretezza in attacco è rimasto in tribuna guardare com’è maturata la squadra, che ha declinato per scelta una dose di spettacolo in cinismo consapevole. Con Marione andrà meglio di sicuro: il problema non sarà di Montella che dovrà trovargli posto, ma degli avversari che si troveranno di fronte una Fiorentina ancora più forte.
stampa
Il nuovo stile della Fiorentina di Montella
LA FIORENTINA ha un punto in più rispetto all’anno scorso e modestamente ha giocato senza Gomez. L’acquisto che doveva portare concretezza in attacco è rimasto in tribuna guardare com’è maturata …
Il merito principale è stato quello di non aver disperso il buon lavoro della scorsa stagione, perché confermarsi è sempre più difficile che sorprendere.
LA SQUADRA viola ha attraversato una fase complicata a settembre, ma il modo in cui ha perso a San Siro contro l’Inter ha subito fatto intravedere la novità: la consapevolezza non si nasconde all’interno delle sconfitte, riemerge perfino nei pareggi più sciagurati (il 2-2 in casa contro il Parma) e dopo un pareggino esterno contro la Lazio riesplode in una delle partite più incredibili della storia viola: il 4-2 contro la Juve (quattro reti in tredici minuti) resterà il simbolo di una stagione scossa dall’orgoglio. I risultati più belli arrivano sempre insieme a una clamorosa dose di sorpresa. E se è vero che Conte costringe i suoi giocatori — quasi tutti i giorni — a rivedere le immagini del quarto d’ora che ha affossato la Juve, la Fiorentina è l’unica squadra che deve guardare la classifica con occhio diverso.
NESSUNA squadra l’ha messa sotto con il gioco e dopo 17 partite i preliminari Champions sono solo a tre punti: andare a riprenderseli a casa del Napoli, che a Firenze ha vinto una delle partite più dolorose dalla Fiorentina (non concesso il rigore su Cuadrado, espulso per una simulazione che non c’era) è uno degli obiettivi di Montella. La verità è che la Fiorentina non ha limiti: semplicemente non se li pone. E’ il primo segreto per diventare grandi. Il secondo ha un nome corto e si chiama Gomez.
Angelo Giorgetti - La Nazione
© RIPRODUZIONE RISERVATA