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Il mondo del Chievo

Squadra giovane per giovani tifosi. E’ il Chievo, venuto su come Opera Nazionale Dopolavoro in un quartiere con quel nome nella Verona che dà verso il Garda. Tanto calcio in …

Redazione VN

Squadra giovane per giovani tifosi. E’ il Chievo, venuto su come Opera Nazionale Dopolavoro in un quartiere con quel nome nella Verona che dà verso il Garda. Tanto calcio in Prima Divisione, poi in Prima Categoria. Sempre più forte un po’ per volta, sfociato in serie A nel 2001.

A Firenze lo chiamerebbero «il Rifredi», squadra appunto di quartiere. Tifosi giovani anche perché nel Chievo ha dato frutti la promozione nelle scuole. Se il Verona 1929 è considerato una fede, il Chievo non è marginale, gioca notoriamente al «Bentegodi». Per inciso, ma anche per non rimanere nel vago, Marcantonio Bentegodi, nobile veronese, proprietario terriero, lasciò i suoi beni anche allo sport, e difatti c’è una Fondazione a suo nome che comprende anche scherma e atletica. Oggi il Chievo è una multinazionale, nel senso che di stranieri ne ha tanti. Nell’organico ci sono tre francesi, un croato, un ghanese, un argentino, un brasiliano, un paraguayano, un polacco, un peruviano, un belga, un romeno, un finlandese. 

Tra quelli che affronteranno la Fiorentina ci sono Cesar, sloveno, Dramé francese, Frey, altro francese, fratello dell’ex portiere viola, Estigarribia del Paraguay, Radovanovic della Serbia, Hetemaj il finlandese, Thereau, altro francese. In fatto di stranieri la Fiorentina non è comunque da meno. Nella recente partita di coppa contro il Pandurii nella formazione iniziale non c’era neanche un italiano, poi è subentrato Aquilani.

Giampiero Masieri - La Nazione