Cosa si proverà quando il cervello scatta ma le gambe restano piantate in terra e il tuo avversario ti sorpassa e se ne va? E cosa ti dirà il cuore quando guardi i treni che partono e tu resti lì a fissare le ruote che trascinano via i tuoi desideri senza poter far nulla, fermo in sala d’attesa, aspettando di poter saltare finalmente sul tuo vagone per iniziare il viaggio? Quanto tempo, quantovuoto e quanti dubbi: Gomez era pronto per partire. Lui doveva girare un film. Mario, il protagonista. Alto, bello, famoso, freddo e spietato. Tarantino lo avrebbe ingaggiato inBastardi senza gloria,ma a lui e a Montella sarebbe bastata la gloria, o almeno un po’. Invece la sorte gli ha regalato una botta fatale e due biglietti in tribuna d’onore. Prego, accomodatevi: Mario e Carina guardano il mondo che passa e applaudono nei loro piumini extralusso: perfetti, innamorati, sorridenti.
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Il momento giusto di Mario Gomez
L’incipit dell’articolo di Benedetto Ferrara su La Repubblica
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