Vi proponiamo alcuni passaggi del pezzo di Stefano Cecchi su Saponara, sulle colonne de La Nazione: "Di Socrates dicevano fosse il tacco di Dio, Madjer lo sarebbe stato di Allah, Saponara sembra invece appartenere a un’altra categoria: quella dei colpitori di tacco laici. Di chi nelle sue giocate non lascia intravedere la trascendenza del favorito dal Cielo, ma la geometria pratica di chi fatica nelle retrovie e usa il talento non per stupire ma per utilità". La carriera di Riccardo è iniziata con i migliori auspici ad Empoli, ma poi si è snodata attraverso esperienze insoddisfacenti, sbagliate, tra Milan, le squadre di Genova, Lecce. "Forse, come tutti i sognatori, ha pagato il tratto umano, la sua sensibilità di calciatore-ragazzo perbene che si intravede dietro ogni sua parola e ogni suo gesto". Solo adesso, arrivato alla soglia dei 30 anni e dunque di una maturità di uomo e calciatore, può dispiegare in pieno il bagaglio tecnico.
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