"Il precedente è del 19 giugno scorso, eppure è come se appartenesse a un’altra era. Alla prima spedizione rossonera a Nyon toccò il compito di prendere le difese di Mr Li, misterioso imprenditore cinese. Il gruppo che ieri è tornato in Svizzera - scrive La Gazzetta dello Sport - era rappresentato dai vertici della nuova epoca che fa capo a Elliott, colosso tra i fondi attivisti con sede a New York. Milan e camera giudicante dell’Uefa, l’organismo che si è trovato di fronte, concordano su un punto: la società, allora di proprietà di Fininvest, ha violato le norme sui conti relativi al triennio 2014-2017. Non hanno ancora trovato un compromesso sul resto, cioè sull’entità della condanna. In questa nuova partita il Milan ha un alleato in più: Losanna.
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Il Milan torna davanti all’UEFA: pena “ragionevole” o si tornerà nuovamente al TAS
La società rossonera di nuovo giudicata, nella vicenda che implicò anche la Fiorentina in chiave Europa League
"Il TAS ha infatti già stabilito che la pena deve essere «proporzionale alla colpa» e non più grave come quella precedentemente inflitta. Un concetto che il club ha ribadito anche nelle due ore di udienza di ieri mattina: la controparte - spiega il quotidiano - non può non considerare gli eventi seguiti alla bocciatura, vale a dire la sostituzione ai vertici e la provata consistenza economica. Così il Milan sente di poter presto rientrare nei giusti binari e si augura che la multa da pagare sia ragionevole, meglio ancora se contenuta: se viceversa la giudicasse di nuovo sproporzionata, sarebbe pronto a ricorrere una seconda volta. Con la possibilità che il TAS si confermi al fianco dei rossoneri: vorrebbe dire screditare l’applicazione delle regole che la stessa Uefa ha imposto. Uno scenario ipotetico. Intanto, allegata alla multa la società si aspetta una seconda penalità, legata al numero di giocatori da inserire nelle liste per l’Europa.
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