Dimenticare in fretta la Champions e concentrarsi sul campionato. «Conta la partita con la Fiorentina, e quelle che verranno dopo. Pensiamo a fare punti, di chiacchiere se ne sono fatte anche troppe. È importante pensare a una partita per volta, la Fiorentina è in un momento difficile, dovremo fare molta attenzione».
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Il Milan si gioca subito il jolly Cassano
Dimenticare in fretta la Champions e concentrarsi sul campionato. «Conta la partita con la Fiorentina, e quelle che verranno dopo. Pensiamo a fare punti, di chiacchiere se ne sono fatte …
Massimiliano Allegri ha le idee molto chiare e sa benissimo che, svaniti via i via i vari obiettivi, l'ultimo rimasto, lo scudetto, non si può assolutamente mancare.
Anche per questo sorvola sulle polemiche nate dagli anticipi decisi dalla Lega: «Non so se sarà un vantaggio o uno svantaggio giocare prima o dopo la Juventus, ma sono convinto che la Lega farà le scelte giuste. Certo, sarebbe bello arrivare al derby con il campionato già deciso, ma purtroppo non credo sarà così, credo ci sarà da lottare fino alla fine».
È di buon umore Allegri che ha convocato Antonio Cassano (ultima presenza: sabato 29 ottobre 2011, Roma-Milan 2-3) e non si sente, o perlomeno non si preoccupa, di essere sotto esame. «Cassano ha tanta classe — spiega il tecnico —, con quella può sopperire anche a una condizione di forma non perfetta. Comunque sta meglio adesso di quando aveva esordito con noi. La sua convocazione non è un premio, lui ha 20-25 minuti nelle gambe, può rivelarsi molto utile». Cassano potrebbe dunque giocare; differente il discorso per Rino Gattuso. «Sono situazioni molto diverse — spiega Allegri —: Gattuso ha preso tanto cortisone e gioca mediano; deve correre molto di più di Cassano e potrà tornare soltanto quando sarà pienamente recuperato».
Allegri non si sente a rischio, e neppure accerchiato. E non ha neppure rimpianti per la sfida di Barcellona e per certe scelte che gli sono state contestate. «Pato aveva fatto due buoni allenamenti, ci stava di farlo entrare, poi è andata come è andata. Thiago Silva si è fatto male con la Roma, ma poteva farsi male col Barcellona. Garantisco che non ho nessun rimpianto. Per quel che riguarda il mio futuro, che volete che vi dica? Io sono un dipendente, faccio il mio lavoro e alla fine della stagione la società trarrà le sue conclusioni e agirà di conseguenza. In ogni caso, il calcio è materia opinabile: io vedo il contrario di quello che vede la gente».
Corriere della Sera
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