L'edizione fiorentina de La Repubblica fa oggi un quadro sul metodo di lavoro di Vincenzo Montella, diviso per capitoli. Vi proponiamo quelli più interessanti dell'articolo a firma Giuseppe Calabrese.
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Il metodo Montella, un allenatore innovativo
La tecnologia, le idee e il giorno di riposo “alternativo”
L’allenamento
Di solito fa svolgere alla sua squadra due sedute al giorno, sempre a porte chiuse «perché così ci sono meno distrazioni e si può lavorare con più tranquillità» ha spiegato il tecnico. Tanto pallone, comunque, ma anche grandissima attenzione alla parte atletica. Montella è un allenatore puntiglioso e scrupoloso, e considera l’aspetto fisico una parte fondamentale del lavoro della squadra. E poi esercitazioni a gruppi concentrate soprattutto sulla tattica e sul possesso palla. Gli piacciono le partitine, a cui spesso partecipa anche lui, e le amichevoli contro formazioni dilettanti.
Il giorno di riposo
Anche su questo aspetto il nuovo tecnico viola è abbastanza innovativo. Montella, infatti, sostiene che la fatica della partita si fa sentire di più 48 ore dopo il match, quindi i giocatori non saranno mai liberi il giorno successivo alla partita, ma quello dopo. Una teoria molto diffusa in Inghilterra, dove Montella ha giocato nel 2007, e condivisa anche dal suo staff. Naturalmente se ci sono impegni di coppa la questione cambia, ma senza turni infrasettimanali la Fiorentina dovrà abituarsi a questo cambio di filosofia. In sostanza, con la partita la domenica il giorno libero dei calciatori sarà il martedì e non più il lunedì.
La tecnologia
Due le novità introdotte da Montella quando allenava la Roma: i fratini numerati (sono quelle pettorine colorate che si mettono sopra le maglie) per far comprendere bene ai suoi giocatori i movimenti che dovevano fare, e una apparecchiatura per la ricezione satellitare, che serviva per certificare esattamente il lavoro svolto da ogni calciatore. In pratica il tecnico poteva monitorare i metri percorsi, il battito cardiaco e altri parametri, in modo da avere un archivio storico di dati di tutti i calciatori in rosa. Dati che poi venivano elaborati al computer. Chissà se a Firenze farà altrettanto.
La gestione
Tutti i giocatori sono uguali, nessun privilegio. Mai. Per Montella non è uno slogan facile, ma una regola di vita che finora non ha mai tradito. «Appena è arrivato alla Roma mi ha subito fatto fuori» racconta sempre Totti. Il che la dice lunga sul carattere del nuovo tecnico viola. Gioca chi sta meglio, insomma, e l’obiettivo è sempre il bene comune, cioè quello della squadra, e mai quello particolare di un singolo calciatore. Montella su questo è inflessibile e rigoroso. «Voglio solo gente motivata e convinta di quello che stiamo facendo» ha detto il giorno della sua presentazione.
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