Chi è salito fino a Moena racconta di lui mirabilie. Si sa, il calcio d’estate ha l’attendibilità di un programma tv di Giacobbo. Ma siccome la mezza estate è stagione di sogni e sognare non costa niente (né produce minusvalenze), perché non farlo? Mounir El Hamdaoui a pronunciarlo ha il suono dolce delle cose inafferrabili, un arabesco oltre la parola dribbling. Le statistiche dicono sia l’8° marocchino che arriva in Italia. La Fiorentina, che ne ha già conosciuto uno (il ferroviere Kharja), spera che Mounir il Frecciarossa lo ricordi solo fra le difese avversarie, che i viola lì davanti han bisogno di Alta Velocità ben più di Trenitalia. Tant’è. Per le sue origini lo chiamano «il mago di Kralingen», che qui sarebbe un po’ come dire «il mago di Novoli», visto che Kralingen è un sobborgo di Rotterdam. Ma se in Italia mostrerà ciò che han visto in Olanda (soprattutto i tifosi dell’Az Alkmaar), di soprannomi Firenze gliene troverà di sicuro uno migliore. Musulmano professante, ogni volta che segna si porta le mani al viso. «E’ un modo per ringraziare Dio», ha spiegato. Noi, che Iddio del pallone lo abbiamo invocato spesso a sproposito, nella speranza che miracolasse i vari Olivera e Munari, speriamo di partecipare spesso ai ringraziamenti, che quando la palla gonfia le rete, nel Cielo dell’emozione ci saliamo tutti assieme, credenti e non.
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Il mago di Novoli e i sogni d’estate
Chi è salito fino a Moena racconta di lui mirabilie. Si sa, il calcio d’estate ha l’attendibilità di un programma tv di Giacobbo. Ma siccome la mezza estate è stagione …
E’ vero, è costato poco (850.00 euro), ma gli sperperi Felipe e D’Agostino son lì a rammentarci che non sempre i milioni fanno la felicità. Ciò che preoccupa, nel caso, non è il prezzo del cartellino ma il carattere, che lo ha condannato negli ultimi 14 mesi a giocare solo una partita amichevole con la maglia del Marocco. Un Amauri in chiave coranica. Firenze, che già ha avuto a che fare con santuomini tipo Edmundo, Mutu e Vargas, incrocia le dita. Anche se, viste le premesse, il suo destino non parrebbe in salita. Quando El Hamdaoui dall’Az arrivò all’Ajax, tutti si aspettavano raccogliesse l’eredità di Van Basten, Ibrahimovic e Huntelaar. Qui arriva dopo Bonazzoli, Keirrison, Castillo e il Tanque Silva, lo stopper con compiti più offensivi nella storia del calcio mondiale. Fare meglio non dovrebbe essere un’impresa.
Stefano Cecchi - La Nazione
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