Riportiamo di seguito un estratto dell'articolo uscito con l'edizione di Repubblica di oggi, a proposito dell'inaugurazione del campo di Betlemme finanziato da Fiorentina e Cagliari in memoria di Davide Astori: "Il fratello Bruno è architetto e a Davide assomiglia tanto – scrive Maurizio Crosetti, l'autore del pezzo. «Vittoria, la nipotina, quando lo vede rimane sempre un po’ così», racconta Renato (il padre di Davide, nda). Sono segni, sguardi, piccoli gesti. «Mio fratello non era un santo, però era un uomo di profondità», dice Bruno mentre si guarda le mani. «Il mondo del calcio sapeva chi lui fosse davvero, anche se non metteva i manifesti e non alzava mai la voce. I senatori, la vecchia guardia della Nazionale, intendo, tutti riconoscevano in mio fratello un punto di riferimento. I suoi valori rimangono, e noi tutti speriamo che questo serva a migliorare un po’ questo ambiente. Davide non sarà stato un fuoriclasse, ma dentro di sé lo era eccome». Giocano i bambini sul campo di Betlemme, e hanno tutti la maglia numero 13".
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Il fratello di Astori a Betlemme: “Davide non era un santo, ma un uomo di profondità”
Le parole di Bruno Astori: "I suoi valori rimangono, e noi tutti speriamo che questo serva a migliorare un po’ questo ambiente"
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