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Fisioterapista Bayern che curava Toni, Gomez e Ribery: “Franck mi voleva a Firenze, poi…”

L'efficienza dello staff bavarese è una delle chiavi del successo del club, e Gianni Bianchi ne è una delle testimonianze più limpide

Redazione VN

Sulle pagine di Stadio in edicola oggi c'è anche una ricca intervista a Gianni Bianchi, storico fisioterapista (italiano) del Bayern dal 2007. Di seguito alcuni estratti che riguardano il suo rapporto con Ribery e un aneddoto sul recente passato: "Ho cominciato a lavorare con Franck poco prima che Toni, che per primo mi portò al Bayern da Palermo, rientrasse in Italia. Aveva un grosso problema al ginocchio, volevano operarlo. Parlai con Muller-Wohlfahrt, tutti e due pensammo che sarebbe stata più costruttiva la terapia conservativa. Ribery non riusciva non solo a correre, ma neanche a camminare, neanche a dormire. Era abbattuto, quasi frustrato.

Gli dissi che d’accordo con il dottore non lo avremmo fatto operare, ma Franck voleva operarsi a tutti i costi. Fu un’impresa fargli cambiare idea. Mi chiese di giurare su mia figlia che sarebbe davvero tornato a posto, e questa domanda me la fece una trentina di volte al giorno almeno per due mesi, e io tutte le volte gli rispondevo si, te lo giuro su mia figlia, su chi vuoi. È stato un calvario, ma ce l’abbiamo fatta, e non dimenticherò mai la gioia di Franck dopo essere guarito. Queste sono soddisfazioni che ti restano addosso per tutta la vita. Ma lo sapete che l’anno scorso avevo già firmato per la Fiorentina per volontà di Ribery? Poi per colpa di un paio di inghippi, il Bayern ha fatto saltare tutto".

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