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Il Fattore D e la fuga dal baratro (sfiorato)

L’analisi di Sandro Picchi sul Corriere Fiorentino

Redazione VN

Miracolo a Milano. Non sarà originale, ma è la pura verità. Pochi credevano, anzi quasi nessuno, in questo risultato che ha del prodigioso, che scuote il campionato e che, nel momento più duro, rilancia le speranze della Fiorentina.

Alla fine del primo tempo, con i viola colpiti da un rigore che nemmeno Galliani avrebbe osato fischiare, la situazione sembrava irrimediabile. Non solo, ma a peggiorarla c'era anche il risultato di Lecce. La Fiorentina poteva subire il colpo e il contraccolpo: aveva giocato sorprendentemente bene e si trovava sotto nel punteggio a causa di un rigore regalato. E il Lecce, laggiù, volava. Per una squadra spaesata, smarrita e fragile quale è di solito la Fiorentina, la partita sembrava ormai segnata e la classifica appariva sempre più triste. Ma la Fiorentina di ieri aveva, appunto, qualcosa di miracoloso ed è riuscita a pareggiare e infine a vincere, anche con pieno merito, quella che sembrava la più proibitiva della partite.

Neanche il re degli ottimisti poteva sperare che la Fiorentina, schierando le ultime linee (il trascurato Kharja, il ripescato Ljajic e poi perfino il dimenticato Felipe e il rischioso Olivera), mettendo in campo due centrali giovanissimi (Camporese e Nastasic) e giocando senza attaccanti (prima dell'ingresso di Amauri) potesse raggiungere il Milan e poi affondarlo. Né si poteva fare affidamento sul mai segnato gol di Amauri, anche se prima o poi il numero in ritardo è destinato a uscire, anche nel calcio. Ed è uscito al momento giusto. Né si poteva supporre che De Silvestri aggredisse gli spazi in quel modo e rovesciasse il gioco con tanta potenza fino a diventare, forse, il migliore in campo. Invece tutto quello che non era mai successo, è successo. La Fiorentina più inedita e improvvisata della stagione — guidata dalle intuizioni di un ritrovato Jovetic — ha giocato a memoria, come se si conoscesse da sempre, e ha giocato con una fiducia nei propri mezzi — che avremmo detto inesistenti — del tutto inaspettata e, aggiungiamo, mai comparsa durante il campionato. Da questo risultato, tra i più inattesi dell'anno, può uscire un finale di stagione molto più disteso e tranquillo, anche se con la Fiorentina non si può mai dire. Certo la trasformazione è stata totale e improvvisa a tal punto che viene spontaneo collegarla con la ricomparsa di Diego Della Valle. Dignità, dovere, divertimento. Se è bastato questo, un rimpianto c'è. Non poteva succedere prima?

Sandro Picchi - Corriere Fiorentino