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Il Fair Play Finanziario si rifà il look: dal 2022 è “spendi quanto puoi”

NYON, SWITZERLAND - JULY 18:  The UEFA logo is seen on the UEFA Champions League trophy as it is prepared for the UEFA 2014/15 Champions League third qualifying rounds draw at the UEFA headquarters, The House of European Football, on July 18, 2014 in Nyon, Switzerland.  (Photo by Harold Cunningham/Getty Images for UEFA)

Il Fair Play Finanziario come abbiamo imparato a conoscerlo ha i giorni contati: ecco tutte le modifiche

Redazione VN

La Gazzetta dello Sport propone un approfondimento sul nuovo sistema di regolamentazione del mercato in vigore a partire da luglio 2022, le modifiche salienti:

L’UEFA ricorrerà a un salary cap “globale”, calcolato sul totale di stipendi, commissioni e trasferimenti di mercato. Un club potrà spendere “X”, poi starà a lui decidere le percentuali tra le singole voci. Si spingerà per un’intesa su due principi chiave: 1) la sostenibilità; 2) la competitività. Tradotto: 1) le spese non possono andare fuori giri; 2) vanno evitate concentrazioni di fenomeni tipo quella del Psg. Ci sono punti fissi. 1) Le tre voci di spesa: salari, commissioni agenti, mercato. 2) I controlli spostati dalle spese passate a quelle correnti, per evitare vecchi paradossi irrisolvibili. Esempio? Un club spendeva troppo nel 2020, i controlli (e le eventuali punizioni) arrivavano nel 2021, ma intanto quel club “fuorilegge” aveva vinto campionati e coppe. Non dovrebbe succedere più.

La spesa consentita non dovrebbe superare il 65-70% dei ricavi, mentre le sanzioni saranno automatiche e progressive, riducendo molto i tempi della giustizia sportiva, che comminerà penalizzazioni, multe e anche esclusione dai tornei, in caso di frode e recidiva.

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