La Nazione ha intervistato il direttore della Traumatologia e ortopedia generale del CTO Roberto Buzzi che, ieri mattina, con l’ortopedico Francesco Giron, ha visitato e sottoposto agli esami Giuseppe Rossi. Queste le sue frasi più importanti:
stampa
Il dottor Buzzi: “Rossi può guarire in 6 settimane”
Parla il medico che l’ha visitato ieri: “Possiamo essere inclini all’ottmismo”
Professore, cos’è accaduto al legamento?
«E’ stato sollecitato da un trauma che ha provocato una lesione che può essere di vario grado. In questo caso sembra essere di grado minore. In genere il legamento, dopo un trauma di questo tipo, guarisce bene con qualche settimana di riposo e protezione da ulteriori stress».
Pepito Rossi era già stato operato due volte al crociato anteriore. Ma qual è il ruolo del legamento collaterale nell’equilibrio dell’articolazione?
«Il collaterale interno è situato sulla faccia interna del ginocchio: la sua funzione primaria è di limitarer la rotazione in valgo della tibia. Ovvero, impedire che il ginocchio si deformi a ics».
L’infiammazione al crociato può essere collegata alla lesione del collaterale?
«Può accadere che la lesione del crociato si associ a quella del collaterale, ma talvolta possono essere anche isolate. L’interpretazione di questo caso è più complessa perché il giocatore aveva già subito due interventi al crociato, ma la valutazione sembra abbastanza positiva».
Non è necessario l’intervento chirurgico?
«Il legamento collaterale mediale interno non dev’essere mai trattato chirurgicamente, diversamente dal crociato anteriore che più spesso necessita dell’intervento».
Si può camminare subito? Quanto tempo serve per la guarigione?
«Le lesioni minori con poca instabilità del ginocchio, permettono di appoggiare subito la gamba a terra. Ma la lunghezza del trattamento dipende dalla gravità della lesione. Le lesioni secondarie guariscono prima: servono 4-6 settimane; per quelle più gravi occorrono tempi più lunghi, anche 10-12 settimane».
Regalo di Befana: si può essere ottimisti?
«Dalle indicazioni avute, possiamo essere inclini all’ottimismo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA